Il Sole 24 Ore

«Mutti sarà protagonis­ta del consolidam­ento di mercato in Europa»

- — Carlo Festa

Il gruppo Mutti, leader italiano dell’alimentare e in particolar­e nel settore delle conserve di pomodoro, punta sulla crescita organica e a essere protagonis­ta del futuro consolidam­ento del settore. In epoca di Covid-19, i colossi alimentari del Made in Italy hanno reagito meglio che in altri settori alle conseguenz­e della crisi sanitaria. Ma uno degli effetti secondari sarà il consolidam­ento del mercato sia a livello italiano sia europeo. «È certo - conferma Francesco Mutti, capoaziend­a, amministra­tore delegato ed esponente della quarta generazion­e della famiglia che controlla il gruppo di Parma con oltre il 75% del capitale - che il settore sta andando verso un consolidam­ento in Italia e in Europa. Noi stiamo continuand­o a crescere: la nostra quota di mercato in Europa è salita di oltre l’1 per cento a un complessiv­o 11,7 per cento, mentre in Italia si è accresciut­a di due punti percentual­i per arrivare al 31,5 per cento. Fino ad oggi siamo stati sempre acquisitor­i selettivi, come nel caso di Copador rilevata nel 2017, e lo saremo ancora, valutando le opportunit­à in Italia e in Europa. Studiamo in modo selettivo i mercati esteri: abbiamo aperto una filiale in Australia e siamo negli Stati Uniti da qualche anno. Puntiamo a crescere ma con attenzione, come abbiamo fatto fino ad oggi comprando stabilimen­ti di produzione». Di sicuro le dimensioni stanno diventando sempre più fondamenta­li anche nel settore alimentare: «Basta pensare ai giganti con i quali ci troviamo a lavorare sia sul fronte del packaging sia della grande distribuzi­one» spiega Francesco Mutti.

Sullo sbarco borsistico il dossier non è in previsione. «Ne abbiamo discusso - continua Francesco Mutti - al momento dell’ingresso del socio Verlinvest nel 2016, ma il dossier resta congelato. Non è un’opzione nel breve periodo e neanche nel medio. Al momento non abbiamo esigenze di cassa». Proprio l’Ipo, del resto, è stata una delle opzioni di way-out al momento dell’ingresso in minoranza (con il 24,5% della compagine) di Verlinvest, gruppo finanziari­o sponsorizz­ato dalle famiglie Les Spoelberch e Méviuon, tra gli azionisti principali del colosso della birra AB-InBev. «Si tratta di un operatore che ragiona non secondo la logica di un private equity ma di un family office, quindi con una strategia di lungo periodo».

Il gruppo Mutti terminerà il 2020 superando quota 400 milioni di giro d’affari: un’asticella raggiunta grazie a tassi di crescita superiori al 10 per cento negli ultimi due anni. «In termini di volumi la nostra quota di fatturato generata all'estero è attorno al 40%, mentre in termini di valore si attesta a circa un terzo. Cresciamo ovunque, in Italia e in Europa, in Paesi come Francia, Germania, Scandinavi­a e ovviamente Italia. L'obiettivo è puntare sull'innovazion­e e su prodotti premium. Con una leadership che si sta consolidan­do». Il periodo del lockdown ha visto un aumento a doppia cifra delle vendite collegate al canale della grande distribuzi­one, ma anche una discesa delle vendite in altri canali come la ristorazio­ne. «Le due voci si sono bilanciate, anche se alla fine abbiamo archiviato una crescita perché siamo più esposti verso la grande distribuzi­one, quindi i supermerca­ti - continua Francesco Mutti -. In questo periodo i nostri stabilimen­ti sono sempre stati aperti e abbiamo garantito ai nostri dipendenti un 25% di incremento salariale nel primo periodo, fino a metà aprile. Inoltre siamo pronti ad assumere un migliaio di lavoratori stagionali per i prossimi due mesi di intenso lavoro per il settore del pomodoro».

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Al vertice. Francesco Mutti, ad del gruppo leader nel settore alimentare

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