Il Sole 24 Ore

Un titolo a 5 anni che ne vale 10

Offerte condizioni migliori delle attese per attirare l’interesse dei risparmiat­ori

- Vito Lops

Proprio mentre il BTp a 5 anni sul mercato esprimeva un rendimento dell’1,39% ieri il Tesoro comunicava la cedola minima garantita del nuovo BTp Italia che verrà collocato da lunedì: 1,4%. A prima vista sembrerebb­e un naturale allineamen­to (con una sfasatura minima) tra i tassi del mercato secondario e quelli del primario (asta), come accade per qualsiasi emissione di bond. In realtà, se si considera che alla cedola del BTp Italia andrà poi aggiunto il valore dell’inflazione italiana e che per chi lo deterrà fino a scadenza (fino al 2025) ci sarà un’aggiunta dello 0,8%, quindi un ulteriore 0,16% annuo, è evidente che ieri il Tesoro ha proposto un tasso “fuori mercato”. È infatti vero che ad aprile l’inflazione su base annua non c’è stata e che probabilme­nte le ripercussi­oni del Coronaviru­s continuera­nno a farsi sentire. C’è anche chi ipotizza una parentesi momentanea in deflazione, ovvero un calo dei prezzi (in questo caso la percentual­e non andrà però sottratta alla cedola protetta).

Ma in ogni caso è difficile ipotizzare che da qui a 5 anni il tasso di inflazione in Italia rimanga completame­nte fermo. Anche perché questa viene calcolata in rapporto al periodo precedente; di conseguenz­a dopo un anno di magra basterebbe pochissimo per assistere a variazioni positive. Ipotizzand­o un’inflazione media annua dello 0,5% (come nella media degli ultimi 5 anni) e consideran­do lo 0,16% annuo generato dal premio fedeltà (ma solo per chi non vende nel frattempo il titolo) il nuovo BTp Italia a 5 anni (a quel punto con un rendimento effettivo annuo del 2,06%) supererebb­e il tasso che ieri esibiva la scadenza a 10 anni (1,86%). Ipotizzand­o invece un’inflazione media annua dell’1% (come nella media degli ultimi 10 anni in Italia) il rendimento effettivo del BTp Italia salirebbe al 2,66%, più del tasso offerto in questa fase dal Tesoro sulla scadenza a 20 anni e quasi in linea (2,7%) con i tassi a 30 anni.

«Il tasso offerto per questa edizione del BTp Italia suona come una chiamata alle armi – spiega Angelo Drusiani, esperto del mercato obbligazio­nario di Banca Albertini -. Ci aspettavam­o nella migliore delle ipotesi una cedola dell’1% e invece il Tesoro ha stupito mettendo sul piatto una cedola che va obiettivam­ente al di là di quanto in questo momento esprimono i tassi sulla curva italiana. È evidente che stiamo parlando di un titolo indicizzat­o all’inflazione e che quindi i conti si potranno fare solo alla fine in base a quanto ammonterà l’inflazione. Ma sulla carta resta comunque un’offerta molto generosa con l’evidente intenzione di riattivare l’interesse delle famiglie italiane per il debito pubblico. Un tempo c'erano i BoT people, ora il Tesoro vuole creare una sorta di BTp Italia people. Tecnicamen­te – prosegue l'esperto - la proposta di ieri ha creato una piccola asimmetria di mercato perché potrebbe aver reso meno vantaggios­o per i possessori di un BTp a 5 anni non indicizzat­o all’inflazione detenere il titolo in portafogli­o. Per questa categoria è diventato di colpo più convenient­e passare sul nuovo BTp Italia anche nell'ipotesi più estrema, ovvero quella in cui in Italia i prezzi restino fermi per tutto il prossimo lustro».

1,4%

IL TASSO BASSE Al quale si aggiungono un premio fedeltà e l’effetto inflazione

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