Unipol conferma i target e vuole distribuire la cedola
Il ceo Cimbri: «A oggi ci sono tutte le condizioni per pagare il dividendo» Per la holding risultato netto di 134 milioni (-21,5%) e raccolta in calo del 6,1%
La volontà di distribuire la cedola a fine anno non è mutata. I target, almeno per il 2020, sono confermati e a questi prezzi Unipol potrebbe valutare un’ulteriore ascesa nel capitale di UnipolSai. Carlo Cimbri, ceo della holding e presidente della compagnia, a valle della presentazione dei risultati del primo trimestre archiviati con un calo dell’utile ma con un combined ratio sceso al 92%, ha provato a mettere in fila le priorità delle aziende in tempi di crisi da Coronavirus. E così se sulla gestione industriale costi e benefici in parte si compensano, cala il giro d’affari ma anche la sinistrosità, sul piano della gestione finanziaria tutto è meno prevedibile in un contesto di mercati altamente volatili. Fatte queste premesse, però, sul tema della cedola di Unipol, il manager ha tenuto a sottolineare che «a oggi ci sono tutte le condizioni di natura finanziaria e patrimoniale per farlo. Poi però ci sono anche ragioni di prudenza che verranno valutate in base allo scenario macroeconomico e questo avverrà nella seconda parte dell’anno». L’eventuale stacco del dividendo impatterebbe sulla Solvency ma «limitatamente, 4-5 punti percentuali» e al momento la situazione dell’indicatore continua a essere «congrua». Rispetto agli obiettivi per l’anno in corso, «Unipol non avrà difficoltà a raggiungere i target», ha aggiunto il manager che tuttavia non nasconde che servirà prudenza. Il secondo semestre sarà chiave per capire quali saranno le reali prospettive economiche e di conseguenza i possibili margini di manovra sul 2021. Nel mentre, Unipol proseguirà, «qualora il mercato continuasse a sottovalutarla in modo significativo» a crescere in UnipolSai di cui oggi detiene l’83%. Per Cimbri, d’altra parte, «se il prezzo cala del 30% allora diventa un’opportunità di investimento» da non farsi «sfuggire». Tutto questo non prevede accorciamenti della catena, «non alle viste e non oggetto di discussione». Infine il manager ha voluto ricordare l’iniziativa avviata sull’Rc auto che prevede la restituzione di un mese di polizza: «Abbiamo stimato che il voucher verrà utilizzato da circa l’85% dei nostri clienti che, complessivamente, avranno un beneficio di 300 milioni».
Quanto ai numeri dei tre mesi, superiori alle attese secondo diversi analisti, Unipol ha registrato un risultato netto consolidato pari a 134 milioni(-21,5%), una raccolta diretta assicurativa pari a 3,11 miliardi (-6,1%), di cui 2 miliardi nel Danni (-1,5%) e 1,1 miliardi nel Vita (-13,2%), e un combined ratio netto al 92%, in netto miglioramento rispetto al 94,6% registrato al 31 marzo 2019, per effetto principalmente del blocco delle attività produttive e quindi della circolazione stradale. A fine marzo la Solvency era pari al 155% dal 187% di fine dicembre per gli effetti della perdita di valore degli investimenti finanziari del gruppo. Quanto al futuro, «escludendo eventi di natura straordinaria e ulteriori effetti significativi sui mercati finanziari conseguenti alla crisi sanitaria ed economica, il risultato consolidato per il corrente esercizio è atteso positivo». Anche la controllata UnipolSai si aspetta per fine anno un dato positivo dopo i profitti per 171 milioni (-7,2%) dei primi tre mesi, a fronte di una Solvency individuale che è scesa dal 284% al 226%.