Il Sole 24 Ore

Fca negozia un prestito garantito da 6,3 miliardi

Dopo lo stop alla cedola fissata al 26 giugno l’assemblea degli azionisti

- Mar. Man. —

Fca convoca l’assemblea degli azionisti per fine giugno e dopo la cancellazi­one del dividendo ordinario da 1,1 miliardi avvia le grandi manovre per accedere ai prestiti garantiti dallo Stato previsti nel decreto Liquidità.

Il gruppo automobili­stico guidato da Mike Manley ieri ha comunicato la nuova data dell’assemblea degli azionisti, prevista per il prossimo 26 giugno. L’assise si terrà ad Amsterdam e, alla luce dell’emergenza Covid

19, non sarà necessaria la presenza fisica degli azionisti ma sarà sufficient­e seguirla in remoto. L’assemblea è chiamata a votare il bilancio 2019 del gruppo automobili­stico e il consiglio di amministra­zione, con la conferma di tutti gli amministra­tori esecutivi: John Elkann (presidente), Mike Manley (amministra­tore delegato) e Richard Palmer (direttore finanziari­o).

La nuova data dell’assemblea arriva dopo che Fca aveva deciso di non tenere la riunione il 16 aprile scorso per via dell’emergenza Coronaviru­s, rinviando la decisione sul dividendo di 1,1 miliardi di euro che nei giorni scorsi- ha comunicato il gruppo- è stato cancellato insieme a quello del partner francese Psa. Le due società, che stanno lavorando per dar vita al quarto gruppo mondiale nel mondo dell’auto, hanno deciso alla luce dell’emergenza in corso di ritirare la proposta inizialmen­te prevista nello schema della fusione ma hanno allo stesso tempo confermato che il progetto va avanti come previsto. Resta in piedi, almeno per ora, la cedola straordina­ria per gli azionisti Fca da 5,5 miliardi e lo spin off della controllat­a di Psa, Faurecia, per i soci del gruppo francese.

La scelta di non procedere con la distribuzi­one del dividendo ordinario, d’altro canto, ha aperto le porte per poter usufruire degli aiuti di Stato previsti dal decreto liquidità. E su questo, stando a indiscrezi­oni attendibil­i, la casa automobili­stica si starebbe muovendo.

In particolar­e Fca, attraverso Fca Italy, la società operativa del gruppo in Italia, sta trattando per ottenere un prestito garantito dallo Stato italiano per rafforzare la sua situazione patrimonia­le nell’ambito della crisi provocata dal Covid-19. Il gruppo automobili­stico punta a un prestito di 6,3 miliardi di euro, risorse che secondo quanto stabilito nel decreto non avrebbero potuto essere erogate nel caso in cui la casa presieduta da John Elkann avesse proceduto con la distribuzi­one del dividendo ordinario. Le trattative sarebbero in corso con Intesa Sanpaolo, in qualità di principale creditore, con Sace che dovrebbe fornire una garanzia sull’ 80% dell’ammontare del prestito. Sia Fca sia Intesa Sanpaolo hanno risposto con un “no comment” alle indiscrezi­oni, ma le manovre sarebbero in corso.

In Borsa il titolo Fca ha registrato un progresso dello 0,49%.

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