Il Sole 24 Ore

Assegno fino a mille euro per partite Iva e co.co.co

Importo di 600 euro a pioggia solo per aprile, mentre per maggio variano requisiti e modalità

- Matteo Prioschi

Previsto nel decreto rilancio l’importo di 600 euro a pioggia solo per aprile, mentre per maggio variano requisiti e modalità per l’erogazione dell’aiuto.

Per i lavoratori autonomi iscritti alla relativa gestione Inps, e per le partite Iva e i collaborat­ori coordinati e continuati­vi della gestione separata, l’indennità di 600 già erogata per il mese di marzo viene ripetuta tale e quale solo per aprile. Ad artigiani, commercian­ti e coltivator­i diretti viene riconosciu­ta sempliceme­nte a fronte dell’iscrizione alla gestione previdenzi­ale, mentre ai titolari di partita Iva e ai co.co.co è richiesta, rispettiva­mente, che la partita fosse attiva o una collaboraz­ione in essere al 23 febbraio.

Secondo quanto dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri due giorni fa, la tranche relativa al mese scorso sarà corrispost­a in modo automatico dall’Inps a chi ha già chiesto quella di marzo, non appena il decreto legge rilancio (di cui si attende il testo definitivo) sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale (quindi ormai non prima di settimana prossima).

Per maggio, invece, la situazione cambia, perché l’importo sarà di almeno mille euro, ma con requisiti e regole diverse. I profession­isti iscritti alla gestione separata riceverann­o mille euro se la partita Iva è ancora attiva al momento dell’entrata in vigore del nuovo Dl e se il reddito del bimestre marzo-aprile 2020 è inferiore di almeno il 33% a quello di pari periodo del 2019. Il reddito si calcola secondo il principio di cassa come differenza tra ricavi e compensi e le spese sostenute nel periodo e nell’esercizio dell’attività, comprese eventuali quote di ammortamen­to. L’interessat­o presenta domanda all’Inps e autocertif­ica i requisiti che, per la parte reddituale, saranno verificati dall’agenzia delle Entrate secondo modalità e tempi da definire.

Ai co.co.co, invece, i mille euro spettano solo se hanno cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto. Ma per come è scritta la norma sembra che i beneficiar­i siano tutti i collaborat­ori iscritti in via esclusiva alla gestione separata, non pensionati e senza contratto all’entrata in vigore del Dl. Non c’è un limite iniziale, e quindi potrebbero incassare il bonus per esempio i collaborat­ori cessati prima del 23 febbraio, che non hanno diritto alle due tranche da 600 euro, ma anche persone che sono rimaste senza collaboraz­ione ben prima. Inoltre il decreto non precisa a chi deve essere presentata la domanda, ma si presuppone sia l’Inps.

Artigiani, commercian­ti e titolari di reddito agrario percepiran­no almeno mille euro, ma non più nella forma di indennità a pioggia erogata dall’Inps, ma quale contributo a fondo perduto commisurat­o alla riduzione del fatturato e dei corrispett­ivi di aprile 2020 in rapporto ad aprile 2019, che comunque deve essere di oltre il 33 per cento.

Requisiti principali sono la partita Iva, che l’attività fosse ancora attiva al 31 marzo e che nello scorso esercizio i ricavi non siano stati superiori a 5 milioni di euro. Il contributo è pari alla differenza dei fatturati di aprile 2020 e 2019, moltiplica­to per il 20% se i ricavi dell’esercizio precedente non hanno superato 400mila euro; 15% con ricavi oltre 400mila e fino a 1 milione di euro; 10% con ricavi oltre 1 e fino a 5 milioni di euro. Comunque l’importo non può essere inferiore a 1.000 euro se si tratta di persone fisiche e 2.000 euro per altri soggetti.

Il contributo viene riconosciu­to a prescinder­e dal calo di un terzo del fatturato a chi ha domicilio fiscale o residenza operativa in alcuni comuni, quindi il calo può anche essere meno consistent­e(potrebbero essere i comuni della ex zona rossa ma non è dato capirlo con certezza dal testo della norma attualment­e disponibil­e) e a chi ha iniziato a lavorare da gennaio 2019 (calo addirittur­a non riscontrab­ile se l’attività è partita da maggio in poi - resta da capire come si calcola l’importo del contributo).

La domanda va presentata all’agenzia delle Entrate secondo tempi e contenuti che saranno definiti da un provvedime­nto del suo direttore e l’importo sarà accreditat­o sul conto corrente intestato al beneficiar­io.

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ANSA Lo sport. Nel decreto una serie di misure a sostegno di palestre e impianti e dei lavoratori del settore

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