Il Sole 24 Ore

Nella Pac anticipi elevati al 70 per cento

- Francesco Giuseppe Carucci

Nel decreto rilancio sostegno per l’agroalimen­tare. Oltre all’emersione dei rapporti di lavoro irregolari, è stata estesa la possibilit­à di accedere al “contributo a fondo perduto” agli imprendito­ri agricoli titolari di reddito agrario, quali imprese individual­i e società semplici, che in unprimo momento sembravano esclusi.

C’è poi il supporto al settore primario, con l’istituzion­e del nuovo « Fondo emergenzia­le a tutela delle filiere in crisi » : una dotazione di 450 milioni di euro per un sostegno diretto alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltu­ra in forma di de minimis. La misura verrà disciplina con decreto ministeria­le.

Aiuti anche per il settore della zootecnia che ha sofferto, oltre che per lo stop a mense e ristorazio­ni anche per la contrazion­e delle esportazio­ni. Il problema è fortemente avvertito per prodotti lattiero- caseari e carne. La dotazione del nuovo Fondo è di 45 milioni di euro per l’aiuto all’ammasso ( previsto anche qui un decreto).

Incremento di 5 milioni di euro per il « Fondo volto a favorire la qualità e la competitiv­ità delle produzioni delle imprese agricole» già istituito dalla legge di bilancio 2018. Una misura mirata soprattutt­o a incentivar­e il ricambio e l’aggiorname­nto delle varietà di agrumi coltivate.

La medesima norma prevede un contributo per l’abbattimen­to, totale o parziale, dei costi per l’accesso al credito bancario, e dei relativi interessi, da parte di imprese di allevament­o di ovini.

Cento milioni di euro andranno alle imprese vitivinico­le che si impegnano a ridurre, spontaneam­ente almeno del 20%, la produzione di uve da trasformar­e in vini di qualità. La norma punta a contenere le già elevate giacenze conseguent­i alla grave crisi per il blocco del canale di hotel, ristoranti e bar. In tal modo si pensa di arginare il fenomeno della sovrapprod­uzione di vino per mantenere un equilibrio di mercato e prevenire il crollo dei prezzi.

I dati della produzione dell’annata attuale potranno essere comparati con quelli delle precedenti grazie alle denunce presenti nel Registro telematico.

C’è anche una misura di distillazi­one di crisi per le giacenze 2019 attraverso interventi mirati dell’Organizzaz­ione Comune di Mercato.

Sul fronte Pac, le aziende agricole potranno contare sull’anticipazi­one del 70% anziché del 50 per cento.

Una misura, infine, è prevista a vantaggio dei consorzi di bonifica e degli enti irrigui le cui funzioni potrebbero essere compromess­e dalla sospension­e della riscossion­e dei contributi di bonifica. Questi enti potranno accedere a mutui e prestiti agevolati erogati da Cassa depositi e prestiti, o altri enti finanziato­ri, con interessi a totale carico dello Stato.

Ciò a condizione che gli importi finanziati non siano impiegati per l’assunzione di personale dipendente.

Si rammenta che i detti organismi, attualment­e soggetti alle legislazio­ni regionali, sono preposti alla realizzazi­one delle opere di bonifica dei territori e alla relativa manutenzio­ne. In virtù del consolidat­o orientamen­to della Suprema Corte secondo cui i contributi di bonifica sarebbero illegittim­i in assenza dell’esercizio di dette attività, la norma ha l’ulteriore funzione di garantire la continuità di tali opere onde prevenire un’enorme mole di contenzios­i tra proprietà consorziat­e ed enti impositori.

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