Nella Pac anticipi elevati al 70 per cento
Nel decreto rilancio sostegno per l’agroalimentare. Oltre all’emersione dei rapporti di lavoro irregolari, è stata estesa la possibilità di accedere al “contributo a fondo perduto” agli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario, quali imprese individuali e società semplici, che in unprimo momento sembravano esclusi.
C’è poi il supporto al settore primario, con l’istituzione del nuovo « Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi » : una dotazione di 450 milioni di euro per un sostegno diretto alle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura in forma di de minimis. La misura verrà disciplina con decreto ministeriale.
Aiuti anche per il settore della zootecnia che ha sofferto, oltre che per lo stop a mense e ristorazioni anche per la contrazione delle esportazioni. Il problema è fortemente avvertito per prodotti lattiero- caseari e carne. La dotazione del nuovo Fondo è di 45 milioni di euro per l’aiuto all’ammasso ( previsto anche qui un decreto).
Incremento di 5 milioni di euro per il « Fondo volto a favorire la qualità e la competitività delle produzioni delle imprese agricole» già istituito dalla legge di bilancio 2018. Una misura mirata soprattutto a incentivare il ricambio e l’aggiornamento delle varietà di agrumi coltivate.
La medesima norma prevede un contributo per l’abbattimento, totale o parziale, dei costi per l’accesso al credito bancario, e dei relativi interessi, da parte di imprese di allevamento di ovini.
Cento milioni di euro andranno alle imprese vitivinicole che si impegnano a ridurre, spontaneamente almeno del 20%, la produzione di uve da trasformare in vini di qualità. La norma punta a contenere le già elevate giacenze conseguenti alla grave crisi per il blocco del canale di hotel, ristoranti e bar. In tal modo si pensa di arginare il fenomeno della sovrapproduzione di vino per mantenere un equilibrio di mercato e prevenire il crollo dei prezzi.
I dati della produzione dell’annata attuale potranno essere comparati con quelli delle precedenti grazie alle denunce presenti nel Registro telematico.
C’è anche una misura di distillazione di crisi per le giacenze 2019 attraverso interventi mirati dell’Organizzazione Comune di Mercato.
Sul fronte Pac, le aziende agricole potranno contare sull’anticipazione del 70% anziché del 50 per cento.
Una misura, infine, è prevista a vantaggio dei consorzi di bonifica e degli enti irrigui le cui funzioni potrebbero essere compromesse dalla sospensione della riscossione dei contributi di bonifica. Questi enti potranno accedere a mutui e prestiti agevolati erogati da Cassa depositi e prestiti, o altri enti finanziatori, con interessi a totale carico dello Stato.
Ciò a condizione che gli importi finanziati non siano impiegati per l’assunzione di personale dipendente.
Si rammenta che i detti organismi, attualmente soggetti alle legislazioni regionali, sono preposti alla realizzazione delle opere di bonifica dei territori e alla relativa manutenzione. In virtù del consolidato orientamento della Suprema Corte secondo cui i contributi di bonifica sarebbero illegittimi in assenza dell’esercizio di dette attività, la norma ha l’ulteriore funzione di garantire la continuità di tali opere onde prevenire un’enorme mole di contenziosi tra proprietà consorziate ed enti impositori.