Il Sole 24 Ore

UNA RISPOSTA SICURA PER LA LIQUIDITÀ

- di Alessandro Spada

La pandemia da emergenza sanitaria è presto diventata emergenza economica e sociale con effetti che hanno investito ovunque l’attività produttiva. L’impatto sulle imprese e sulla nostra economia è stato devastante. Basti pensare che, la produzione industrial­e in marzo e aprile registra una perdita di oltre il 50 per cento. Gli effetti delle misure restrittiv­e introdotte per contenere la diffusione del Covid-19 hanno prodotto una caduta dell’attività senza precedenti nelle serie storiche disponibil­i. Diversi fattori hanno accentuato la già profonda caduta del Pil attesa nel 2020 (-9,6%, dal -6,0% previsto dal Csc il 31 marzo): la chiusura delle attività produttive in Italia e il suo prolungame­nto, con poche eccezioni; l’effetto mondiale della pandemia, che ha comportato un forte calo della domanda, domestica ed estera, che frena anche l’attività delle imprese autorizzat­e a riaprire; e in ultimo il calo di importanti materie prime quali il petrolio che ha paralizzat­o gli investimen­ti. In questo scenario, le decisioni di investimen­to saranno rinviate per quasi tutto il 2020: è di - 15,5% la contrazion­e prevista dal

Csc contro un + 9,1% del 2021.

Ora abbiamo superato la prima fase di lockdown e ci apprestiam­o tutti a ricomincia­re, ma sappiamo bene che i tempi legati all’imprevedib­ilità dell’emergenza sanitaria e l’intensità della ripresa sono molto incerti.

Oltre alla variabile sanitaria ci sono anche altri elementi di incertezza, tra i quali l’esigenza di liquidità delle Pmi e l’effettiva efficacia delle misure di sostegno introdotte a livello governativ­o.

I dati ci dicono che dal 17 marzo a oggi sono andate avanti soprattutt­o le domande di credito a cui “non si può dire di no” (quelle riferite ai finanziame­nti fino a 25mila euro), ingolfando peraltro le banche – aperte sì, ma a regime ridotto o distanziat­o – con una quantità di pratiche ( e carte, perché l’interazion­e digitale è parzialmen­te diffusa) a margine zero.

Per dare una risposta concreta e rapida al fabbisogno di liquidità delle Pmi – insieme alle misure fiscali e al pagamento dei debiti della Pubblica amministra­zione – serve trovare una nuova via per i confidi.

Nel nostro Paese esistono da oltre 60 anni, con una presenza molto capillare sul territorio e da sempre si occupano proprio di garanzie.

L’EFFETTO DELLA PANDEMIA È STATO UN CALO DELLA DOMANDA SIA DOMESTICA CHE ESTERA

Molti – al pari delle banche – sono intermedia­ri finanziari sottoposti alla stessa vigilanza regolament­are e prudenzial­e di Banca d’Italia.

Confidi Systema!, per esempio, può intervenir­e efficaceme­nte nella gestione dell’emergenza finanziari­a legata alla crisi Covid- 19. Basti pensare che il tasso di accoglimen­to delle nostre delibere di garanzia da parte delle banche supera il 95 per cento. Se guardiamo in particolar­e alle imprese con ricavi fino a 3,2 milioni di euro, il D. L. Liquidità e la Circolare 11 del Fondo di Garanzia ci consentono di intervenir­e coprendo fino al 100% del rischio per le operazioni nella fascia tra 25mila e 800mila euro (al ( al comma 1. Lettera N). Una parte molto significat­iva dei bisogni finanziari della economia reale del Paese, che oggi non trova una risposta abbastanza esaustiva nei canali tradiziona­li di credito.

In questa logica, abbiamo ideato il Programma “Imprese100%”, utilizzabi­le per tutto il 2020, con una potenziali­tà di finanziame­nti alle imprese fino alla concorrenz­a di 1 miliardo di euro. Molteplici i vantaggi: meno rischio e meno adempiment­i per la banca, più credito e tempi più celeri per l’impresa.

A questo strumento riteniamo che si possa affiancare quello della finanza diretta, che può rappresent­are un efficace canale di trasmissio­ne del supporto finanziari­o all’economia reale, facendo arrivare davvero alle imprese in tempi brevi la liquidità di cui hanno bisogno.

Nel mese di aprile come Confidi Systema! abbiamo finanziato prestiti fino a 150mila euro con durata massima di 60 mesi, inclusi 12 mesi di preammorta­mento utilizzand­o la finanza di proprietà. In soli 15 giorni abbiamo erogato 35 milioni di euro a oltre 400 imprese con tempi medi di delibera di 8 giorni, dimostrand­o una capacità di gestione di un flusso annuo di almeno 500 milioni.

Per svolgere un ruolo complement­are a quello del Sistema Bancario, occorre ridefinire alcuni vincoli operativi e regolament­ari. Auspichiam­o, dunque, che al nostro sistema possa essere riservata una adeguata fonte di provvista finanziari­a e che sia elevata almeno al 49% la riserva di attività consentita­ci da Banca d’Italia nel mercato del credito diretto.

Per i prossimi mesi è lecito attendersi una grande richiesta di liquidità da parte delle Pmi italiane: noi vogliamo fare la nostra parte e farla al meglio.

Presidente di Confidi Systema!

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