In mensa posti prenotati via app e menù online per trovare il vassoio pronto
Si allenta il lockdown e il mondo del lavoro deve adattarsi velocemente e ripensare l’organizzazione, anche della pausa pranzo. I nuovi spazi della ristorazione collettiva devono per forza prevedere ingressi scaglionati, estendendo anche gli orari di apertura, per garantire il distanziamento di almeno un metro tra gli ospiti come previsto dalle normative, grazie anche a segnalatori orizzontali.
Gli accessi devono essere dotati di dispenser automatici di sanificante per le mani. Dove possibile, il servizio viene effettuato con prodotti imbustati monouso (come il pane e le posate)e tavoli occupati a scacchiera con separatori. «Tutte queste misure – sottolinea Rosario Ambrosino, ad di Elior Italia – avranno un’incidenza sui costi per pasto nell’ordine di qualche centesimo, a seconda della popolazione aziendale interessata. Diciamo che su un buono medio da 5 euro potrà arrivare all’incirca a 50 centesimi». Va garantita la sanificazione periodica dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack. «Il tema della sanificazione – prosegue Ambrosino – è particolarmente sensibile. Noi grazie all’esperienza in ambito ospedialiero, abbiamo adottato sistemi avanzati come il nebulizzatore a perossido di idrogeno o l’atomizzatore elettrostatico».
Un aiuto alla gestione di questa nuova situazione arriva dalle nuove app che molti gestori di ristorazione collettiva hanno messo a punto. JoyFood della stessa Elior – il Gruppo serve nel nostro Paese oltre 95 milioni di pasti l’anno in più di 2.400 ristoranti e punti vendita – offre una semplificazione dei processi di pagamento, evitando l’uso di contante e diminuendo le file alle casse, oltre a consentire di prenotare l’accesso al ristorante in uno slot orario definito. La novità è la possibilità di usufruire di un servizio di take away per i dipendenti che scelgono di pranzare direttamente in postazione.
Food360 è, invece, il nuovo servizio self service che impiega una vetrina refrigerata intelligente. Il dipendente, tramite l’app, può ordinare, acquistare e pagare il pasto, ritirandolo autonomamente presso la vetrina in un kit monouso. Per le aziende i cui dipendenti sono in smart working, Elior sta studiando la possibilità di organizzare sistemi di home delivery per consegnare direttamente a casa i pasti, anche sfruttando la tecnologia di confezionamento in atmosfera protetta, e menu personalizzati a seconda del regime alimentare seguito.
«Un aspetto importante per la sicurezza – interviene Alfonso Pedevilla, ad dell’omonima azienda specializzata nella ristorazione aziendale – è la corretta formazione di personale e addetti». L’azienda ha, inoltre, implementato un’applicazione con funzionalità che spaziano dalla consultazione del menu del giorno e della settimana, fino alla possibilità di parlare con uno sportello nutrizionale per avere indicazioni su una equilibrata alimentazione. Per evitare assembramenti, le persone potranno prenotare il proprio Lunch box composto da piatti cucinati, prodotti di gastronomia, insalate o richieste specifiche, e fruire della propria pausa pranzo direttamente in ufficio, o per verificare lo stato di occupazione della sala ed eventualmente prenotare il proprio posto.
Non tutte le aziende, però, possono disporre di una mensa interna. E con bar e ristoranti solo in modalità delivery o asporto, la pausa pranzo può diventare un problema. Le piattaforme di delivery, come Just Eat, si stanno attrezzando per studiare proposte ad hoc per le aziende. Deliveroo ha attivato “for Business”, il servizio dedicato alle aziende, per gestire gli ordini per il personale o per eventi aziendali. E ha stipulato una convenzione con EatsReady, la piattaforma che connette aziende, dipendenti e ristoranti per la gestione della pausa pranzo, è già da anni attiva con la sua mensa diffusa. Attraverso web o applicazione EatsReady permette di consultare e scegliere tra i locali della città che aderiscono al servizio. Il pagamento avviene direttamente da smartphone. Successivamente sarà possibile ritirare il proprio pasto takeaway presso il locale all’orario prestabilito.
Allo studio anche forme di delivery e take away per le aziende senza punti di ristorazione