Il Sole 24 Ore

Germania prima in Europa: più veloci e a tassi più bassi

Lo Stato tedesco ha già erogato aiuti alle imprese per oltre 32 miliardi di euro

- Laura Serafini

Un punto percentual­e in media in più sui tassi di interesse per i prestiti garantiti dallo Stato. Il divario competitiv­o tra le imprese italiane e quelle tedesche nell’emergenza Covid-19 è misurabile anche dalle caratteris­tiche degli aiuti . L’Italia è partita svantaggia­ta da un debito elevato, che ha limitato le risorse disponibil­i.

Ammontano a oltre 32 miliardi gli aiuti pandemici dello Stato tedesco già erogati alle imprese, dalle micro alle medio-grandi Pmi, in forma di sovvenzion­i a fondo perduto o prestiti con durate tra i 5 e i 10 anni, con garanzia pubblica tra l’80% e il 100% e tassi tra l’1% e il 3%. E non è tutto. Altri aiuti arriverann­o, perché il rubinetto aperto dal governo di grande coalizione resta aperto. Berlino ha attivato dal 25 marzo questa operazione eccezional­e di sostegno alle Pmi, attraverso la KfW (la Cdp tedesca) con una serie di programmi di intervento ultrarapid­o che non hanno precedenti in tempo di pace: questo per evitare le insolvenze, contenere i danni immediati della crisi 5 dipendenti e fino a 15.000 euro con massimo 10 dipendenti. Al 13 maggio erano state evasi 1,5 milioni di richieste e 11,5 miliardi sono stati già erogati a livello federale, ai quali si sono aggiunti anche trasferime­nti a fondo perduto finanziati dai Länder.

La KfW e lo Stato federale hanno poi messo a disposizio­ne un programma speciale di prestiti fino a sei anni con garanzia dello Stato all’80% o al 90%, in base alla grandezza delle Pmi richiedent­i. Il tasso d’interesse varia entro una forchetta tra l’1% e il 2,1% (compresa la piccola commission­e per la banca). All’11 maggio risultavan­o 36.695 richieste per 33,3 miliardi. Di queste, 36.241 sono state già approvate e 19,3 miliardi sono già stati stanziati. Per dare il disco verde a questi prestiti, la KfW ha richiesto alle banche di fare una prima istruttori­a per verificare lo stato di salute delle aziende, guardando al passato e al futuro: le Pmi devono avere conti e business solidi e cioè il bilancio non in rosso nel 2019 (o nella media degli ultimi tre anni), e un business plan tale da garantire la sostenibil­ità post-coronaviru­s. Oltre all’approvazio­ne della banca, occorre il via libera della KfW che ha l’ultima parola.

Un secondo programma, chiamato “prestito all’istante”, è stato allestito dopo il primo programma, in una manciata di giorni, per rispondere alla pressione delle imprese che non riuscivano a soddisfare i requisiti del primo aiuto e per le quali le banche ( corre voce soprattutt­o le casse di risparmio e le banche di credito cooperativ­o) non avevano intenzione di accollarsi il rimanente 10%-20% di rischio. Questo finanziame­nto ha una garanzia dello Stato che copre il 100%, con una durata allungata a dieci anni e il tasso d’interesse salito al 3 per cento. Questo prestito è mirato a Pmi con più di dieci dipendenti e in attività «almeno» dal primo gennaio 2019, quindi giovani: tetto di 800.000 euro per le imprese con più di 50 dipendeni e massimo di 500.000 euro fino a 50 dipendenti. Al momento la KfW ha ricevuto 5.497 richieste per questo tipo di prestito, un totale di 1,89 miliardi che sono stati tutti già erogati.

In questo caso, l’istruttori­a della banca è ridotta all’osso: verifica retroattiv­a per accertare che il bilancio non fosse già in perdita a inizio 2020. «Non una vera e propria valutazion­e del merito di credito», ha commentato un banchiere. Per le start-up, è nato nei giorni scorsi un programma dedicato da 2 miliardi.

Le grandi banche private tedesche, che hanno una rete estesa di clientela corporate, si sono attivate per consentire ai prestiti KfW garantiti dallo Stato di arrivare in fretta alle Pmi. Un’attività non redditizia, in quanto le commission­i sono irrisorie, ma l’ottica è di lungo termine: consentire alle imprese di parare il primo colpo e di evitare la bancarotta. Deutsche bank ha già smaltito 5.200 richieste per 4,4 miliardi mentre Commerzban­k ha approvato 4.000 domande per un controvalo­re di oltre 5 miliardi: di questi, l’ 80% sono prestiti del primo programma ( garantiti tra l’ 80% e il 90%) il restante 20% ha garanzia dello Stato al 100 per cento.

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