Alitalia, Efromovich ritorna in pista
L’advisor Guizzetti: «Siamo disponibili anche al partenariato con lo Stato» Pronta una lettera indirizzata al Ministero e al commissario Leogrande
Il cambio di strategia del governo su Alitalia non ha scoraggiato German Efromovich. L'imprenditore sudamericano continua a seguire con attenzione il dossier ed è pronto a rilanciare l’interesse con due opzioni: una società totalmente privata, con il controllo attraverso la holding Synergy, o un partenariato pubblico-privato, con una robusta partecipazione. Quanto ai potenziali esuberi, nel caso di società privata tutto il personale sarà trasferito nella compagnia controllata da Synergy.
Il cambio di strategia del governo su Alitalia non ha scoraggiato German Efromovich. L’imprenditore sudamericano, ex azionista di controllo della colombiana Avianca, continua a seguire con attenzione il dossier ed è pronto a rilanciare l’interesse con due opzioni.
Nel decreto legge «Rilancio» il governo prevede uno stanziamento fino a 3 miliardi di euro per un piano di ricapitalizzazione di una nuova compagnia pubblica (il nome non è scritto nella legge a differenza del decreto Cura Italia di marzo, ma è la Nuova Alitalia) che potrà acquistare o prendere in affitto i rami d’azienda di compagnie nazionali.
La società verrà costituita con un decreto del ministro dell’Economia e non avrà subito l’intera capitalizzazione prevista. La dote patrimoniale sarà versata in una serie di apporti successivi. La novità è che sarà la nuova compagnia a fare il piano industriale, non sarà il commissario di Alitalia Giuseppe Leogrande né il direttore generale Giancarlo Zeni, i quali tuttavia hanno impostato un programma per rendere più flessibile l’attività di Alitalia, ora ridotta a 30 aerei che volano in media sei ore al giorno. Leogrande e Zeni hanno detto che nella Newco passerebbero in affitto i rami d’azienda volo e manutezione, non i servizi aeroportuali (handling) con 2.800 dipendenti, che resterebbero nella società commissariata, ridotta a bad company.
Di fronte al cambiamento del modello del governo, che in febbraio aveva avallato la procedura di cessione della compagnia con la ricerca di manifestazioni d’interesse sul mercato, abbiamo interpellato Antonio Guizzetti, presidente di Guizzetti & Associates, advisor di Efromovich, la cui manifestazione d’interesse - presentata attraverso la holding Synergy - è stata citata dal commissario Leogrande, nell’audizione alla Camera il 29 aprile, come l’unica che da sola ha superato i requisiti economici, patrimoniali e finanziari in tutti gli aspetti.
«Confermiamo il nostro interesse ad Alitalia, stiamo valutando due scenari: il primo è quello di una società totalmente privata, un’operazione che consideriamo valida e sostenibile, con il controllo detenuto dal gruppo Synergy», ha detto Guizzetti al Sole 24 Ore. «Tuttavia se il governo vuole perseguire il modello di una società pubblica per ragioni strategiche, valutiamo anche una seconda opzione: siamo disponibili a un partenariato pubblico-privato, con una robusta partecipazione industriale di Synergy».
Quali sono le mosse che Efromovich intende fare? «Alla luce di queste nostre decisioni - ha risposto Guizzetti - stiamo valutando l’ipotesi di informare direttamente gli stakeholder, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e il commissario Leogrande, che siamo sempre interessati». Una lettera partirà nei prossimi giorni.
Secondo le informazioni trapelate il governo seguirebbe un modello di spezzatino, con l’handling nella bad company lasciata al commissario, mentre «lotto aviation» e manutenzione potrebbero essere due società separate dentro la Newco nazionalizzata. Efromovich - spiega il suo advisor - ritiene invece che «una compagnia forte per competere sul mercato debba mantenere l’unitarietà di tutte le tre attività, volo, manutenzione e servizi aeroportuali». Quanto ai potenziali esuberi, Guizzetti osserva che «nell’ipotesi della società privata prevediamo che tutto il personale sia trasferito nella società privata controllata da Synergy».