Il Sole 24 Ore

Agevolazio­ni a rilascio lento: va sciolto il nodo delle coperture

- Gian Paolo Ranocchi Lorenzo Pegorin

Imolti esercenti che finalmente da oggi riprendono il lavoro devono mettere in conto che, sul piano pratico, l’effetto concreto degli interventi varati dal Governo, volti a “rilanciare” le attività commercial­i non sarà immediato, ma a rilascio lento. E per svariate ragioni.

Gli incentivi suppongono il varo di specifici provvedime­nti attuativi senza i quali mancano gli strumenti operativi necessari

I provvedime­nti attuativi

L’applicazio­ne delle misure previste dai diversi provvedime­nti in periodo di emergenza Covid-19, infatti, in molti casi presuppone il varo di specifici provvedime­nti attuativi senza i quali mancano gli strumenti operativi necessari. Questo vale, solo per fare degli esempi, per il bonus relativo alle spese di sanificazi­one che interesser­à sicurament­e la totalità delle attività commercial­i, per il contributo a fondo perduto previsto per le piccole imprese, per le misure di agevolazio­ne per gli interventi di adeguament­o degli ambienti di lavoro, per il credito d’imposta relativo alle locazioni di immobili commercial­i.

I provvedime­nti dovranno fissare ambito, modalità e tempi di accesso alle diverse agevolazio­ni e l’esperienza insegna che anche in periodi meno caotici di quello attuale, non sempre il varo del decreto attuativo rispetta i termini fissati Occorreran­no poi i contributi di prassi interpreta­tiva per comprender­e l’orientamen­to delle Entrate nell’applicazio­ne dei bonus.

Le coperture finanziari­e

Inoltre, aspetto tutt’altro che secondario, occorrerà verificare se ci saranno le coperture finanziari­e necessarie per soddisfare tutte le richieste. Il bonus sanificazi­one, ad esempio, oggi ha una dotazione di 200 milioni di euro che sembra insufficie­nte rispetto alle potenziali esigenze dei fruitori. Il contributo sulle spese di sanificazi­one, infatti, è accessibil­e sostanzial­mente da tutte le partite Iva e dagli non commercial­i, è stato potenziato nelle misure dal decreto Rilancio ed ha un ambito oggettivo di fruibilità estremamen­te ampio.

I crediti d’imposta

La gran parte delle misure agevolativ­e per le partite Iva rende fruibile un bonus fiscale sotto forma di credito d’imposta (o detrazioni fiscali convertibi­li in crediti d’imposta). La monetizzaz­ione del credito presuppone ordinariam­ente che il credito sia “liquidabil­e” nel modello F24. In pratica, quindi, che la dotazione di credito ottenuta incroci un “debito” almeno di pari importo e come tale compensabi­le. Diversamen­te il credito fiscale resta parcheggia­to in attesa di essere speso. Inoltre, aspetto tutt’altro che secondario, si tratta di vedere anche, in relazione a ciascuna tipologia di credito, quando lo stesso è utilizzabi­le in compensazi­one. Alcuni crediti, infatti, sono fruibili solo con la prossima dichiarazi­one dei redditi.

Certamente di estremo interesse, in questo contesto, è la possibilit­à da parte dei soggetti beneficiar­i di cedere il credito d’imposta a terzi, compresi gli istituti bancari e finanziari. Questo potrà consentire di rendere immediatam­ente liquido il credito fiscale al netto, ovviamente, dello sconto trattenuto dall’acquirente. Il Dl Rilancio individua nel dettaglio a quali crediti questa possibilit­à si applica, demandando comunque all’ennesimo provvedime­nto attuativo l’individuaz­ione delle modalità applicativ­e.

Scadenze fiscali imminenti

Il contraltar­e alle agevolazio­ni a lento rilascio sono le imposte da corrispond­ere a breve. A eccezione della rata Irap di giugno, e al netto delle scadenze posticipat­e per versamenti e imposte che hanno riguardato solo alcuni ambiti specifici (Iva e ritenute su lavoro dipendenti e assimilati), il calendario fiscale originale è stato sostanzial­mente confermato. A questo si aggiunge, salvo rare eccezioni (ad esempio, il settore turistico), la prima rata dell’Imu 2020 che, quest’anno potrebbe impattare pesantemen­te sui conti economici degli operatori.

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