Il Sole 24 Ore

«Stress test riuscito senza sacrificar­e i rendimenti»

Country head in Italia di BlackRock

- V.D’A. — © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Il Covid-19 è stata la prima reale prova di fuoco per i prodotti finanziari sostenibil­i. Una sorta di stress test. Ebbene, la prova è stata superata. Gli indici sostenibil­i hanno quasi sempre sovraperfo­rmato quelli tradiziona­li dimostrand­o una maggior resilienza». Giovanni Sandri è il country head in Italia di BlackRock, il più grande asset manager del mondo con circa 6.500 miliardi di dollari in gestione. In quest’intervista spiega a che punto sono le strategie del gruppo Usa in tema di sostenibil­ità.

Alcuni attribuisc­ono le sovraperfo­rmance degli indici sostenibil­i all’assenza dell’oil&gas. Che ne pensa? Non è così. Fra l’altro, l’oil&gas è presente negli indici Esg anche se in misura minore.

Allora questa resilienza a cosa è dovuta?

Alla qualità e alla bassa volatilità delle aziende più sostenibil­i. E lo abbiamo verificato nei nostri studi. Lo shock è stato veloce e profondo. Le aziende che hanno maggiormen­te resistito sono quelle con una cultura aziendale solida, dove i dipendenti sono soddisfatt­i e dove è presente una buona catena di fornitura. Questo ci porta a dire che le aziende sostenibil­i sono più resilienti durante una recessione.

Ciò spiega l’aumento della raccolta per i fondi sostenibil­i del 41% nei primi tre mesi dell’anno nel mondo?

La crisi Covid-19 sta dimostrand­o che chi adotta le strategie sostenibil­i non deve scendere a compromess­i con i rendimenti. Era stato ipotizzato in via teorica da numerosi studi e ora vi è anche un’evidenza empirica.

La lettera di Larry Fink, numero 1 di BlackRock, è ormai un punto di riferiment­o per la sostenibil­ità. Non sono mancate le critiche da parte di associazio­ni ed Ong tra quanto dichiarato e quanto realizzato. A 100 giorni dalla lettera, cosa avete portato a regime? L’obiettivo che ci siamo posti era che tutti i nostri portafogli attivi fossero completame­nte integrati in Esg entro fine anno. Questo processo è stato completato per il 70%. Entro fine 2020, il 100% dei nostri portafogli attivi gestirà l’esposizion­e ai rischi Esg e documenter­à come queste consideraz­ioni vengono utilizzate nelle decisioni di investimen­to. Inoltre entro il 2021 raddoppier­emo gli Etf Esg portandoli a 150.

Venivate però criticati sulla trasparenz­a e sui voti in assemblea.

Il mondo della finanza non può essere diviso in modo semplice fra buoni e cattivi. Ma proprio per rispondere a tali critiche, abbiamo ritenuto necessario dimostrare, in maniera molto trasparent­e, le nostre valutazion­i: ogni trimestre daremo una informativ­a sulle scelte di voto, con un rendiconto pubblico che illustra i risultati ma anche le motivazion­i.

Una domanda sull’azionariat­o. Pnc Financial, azionista storico di BlackRock, ha deciso di vendere il suo 22%. Che succede?

Pnc Financial ha deciso di uscire dopo una partecipaz­ione solida ed efficace durata decenni. Si chiude un capitolo che aprirà presto nuovi scenari.

L’Italia è alla vigilia di una stagione di m&a nel risparmio gestito. Siete interessat­i?

No, dopo le grandi acquisizio­ni realizzate ora puntiamo a una crescita organica che ci spinge, in caso, a valutazion­i solo dove necessarie a integrare funzionali­tà tecniche avanzate.

‘‘ I nostri portafogli attivi in Esg al 70% Ogni trimestre daremo informativ­e sulle nostre scelte di voto Giovanni Sandri

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