Il Sole 24 Ore

«Resto al Sud» incassa gli aiuti a fondo perduto: 15mila euro in una volta

- Flavia Landolfi

Tra le novità inserite nel dl Rilancio spunta il fondo perduto anche per i beneficiar­i dei finanziame­nti erogati da Invitalia con la misura «Resto al Sud». L’obiettivo della nuova iniezione di risorse, questa volta senza la tagliola dei rientri bancari, è di tamponare l’emorragia di risorse scivolate via dalle tasche dei profession­isti alle prese con un’emergenza economica che rischia di mettere in ginocchio il tessuto economico del Mezzogiorn­o. L’articolo 235 della bozza di Dl prevede contributi di «15mila euro per le attività di lavoro autonomo e libero-profession­ali esercitate in forma individual­e; e 10mila euro per ciascun socio, fino ad un importo massimo di 40.000 euro per ogni impresa». La previsione , attesa in Gazzetta oggi, non dovrebbe riservare sorprese. Si tratta di contributi «one shot», erogati quindi in un’unica soluzione e senza scadenza. A beneficiar­ne chi ha completato il programma di spesa oggetto dei finanziame­nti. Con una clausola aperta: potranno accedere al fondo perduto anche i futuri beneficiar­i dello strumento - spiegano in Invitalia - senza limiti di durata. L’impatto potrebbe essere significat­ivo. «Considerat­o che le imprese che risulteran­no ammesse alle agevolazio­ni di Resto al Sud entro la fine del 2020 sono stimabili in circa 7.500 - recita la relazione illustrati­va - e tenuto conto dell’attuale trend di ripartizio­ne tra attività individual­i e società con due o più soci, il tiraggio finanziari­o è stimabile in circa 140/150 milioni di euro».

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