La Ue rilancia i treni e l’intermodalità
Sostenibilità e taglio delle emissioni restano gli obiettivi La ferrovia resta punto di riferimento per passeggeri e merci
«Il sistema dei trasporti è uno dei più colpiti dall’emergenza. Ora bisogna riattivare i collegamenti e agire con lungimiranza trasformando questa situazione in opportunità di rilancio». Frans Timmermans, vicepresidente dell’esecutivo Ue, ha esordito così nell’audizione online alla commissione Trasporti dell’Europarlamento lunedì scorso, consapevole dell’urgenza di guardare avanti per un settore che vale il 5% del Pil europeo e dà lavoro a dieci milioni di persone.
Come sarà la politica dei trasporti post Covid con la regia di Bruxelles? Dopo le misure per contenere l’emergenza un nuovo piano è in preparazione. Qualche indizio sulla strada che si intende imboccare l’ha fornito lui stesso, che è anche responsabile del Green Deal, il grande cantiere europeo per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Nelle intenzioni dell’esecutivo Ue il rilancio sarà all’insegna della sostenibilità. Serviranno perciò investimenti dedicati,con un occhio alla riduzione delle emissioni di gas serra e un altro «all’aumento della redditività, alla salvaguardia e alla creazione di posti di lavoro».
L’emergenza sanitaria, fa notare Annika Hedberg, senior policy analyst dello European Policy Centre di Bruxelles, porterà a un drastico ripensamento delle modalità di viaggio. «L’impatto del coronavirus sulla catena del valore globale sta mettendo in luce l’esigenza di una produzione più vicina all’Europa. Questo, insieme all’affermarsi del canale digitale e alla chiusura di alcuni punti vendita al dettaglio, potrebbe avere implicazioni fondamentali sul trasporto merci. Anche per i passeggeri le abitudini non saranno più le stesse».
Per il settore auto, ha affermato il vice presidente della Commissione Ue Timmermans, il sostegno sarà una combinazione di interventi nazionali e comunitari per rilanciare la domanda, anche attraverso «una politica di rottamazione sostenibile e un incremento della diffusione delle auto elettriche da qui al 2030». Per quello aereo, duramente colpito dal lockdown per contenere il contagio, l’ipotesi è quella di legare gli aiuti di Stato a una contropartita, come «la riduzione delle emissioni, l’ammodernamento della flotta e gli investimenti in carburanti sostenibili».
La ferrovia, ha aggiunto Timmermans, dovrebbe diventare «un modello affidabile di mobilità per merci e cittadini». Secondo Marco Percoco, docente di economia dei trasporti all’Università Bocconi, proprio il trasporto merci su rotaia è destinato ad avere un ruolo centrale nei prossimi anni. «Anche quando la fase più drammatica sarà superata – spiega – è probabile che ci sia una razionalizzazione dell’offerta per le persone e una rimodulazione di quella per le merci, con una riduzione dei costi che potrebbe incentivarne l’utilizzo a scapito del trasporto su strada». Secondo Percoco è anche cruciale, soprattutto per la competitività italiana, riscoprire la centralità del trasporto marittimo, con interventi per l’elettrificazione delle banchine e il dragaggio dei fondali per accelerare le procedure.
Una nuova politica dei trasporti – ha aggiunto Timmermans - passerà anche dalla spinta all’intermodalità sostenuta dalla digitalizzazione. Fino alle città, con incentivi a un trasporto pubblico green e alle piste ciclabili, incoraggiando una tendenza già in atto. Gli occhi saranno puntati sulla strategia europea sulla smart mobility che sarà annunciata entro fine anno. «Si potrebbero trasformare i centri urbani in immense aree pedonali con numerose piste ciclabili e la possibilità per le auto di circolare al massimo ai 20 km all’ora », dice Hedberg che vede nel Green Deal la base da cui ripartire.
Il primo banco di prova sarà il nuovo bilancio pluriennale 2021-2027, che la Commissione Ue dovrà ripresentare alla luce dell’emergenza e che sarà oggetto di un negoziato all’Europarlamento e tra i governi. Solo allora si conoscerà l’ ammontare del tesoretto per i vari settori, tra fondi Ue diretti e indiretti, che potrà essere utilizzato dai vari Paesi. «È il momento – conclude Hedberg - per incoraggiare una mobilità sostenibile a 360 gradi». La volontà politica sarà fondamentale. Ma al di là delle risorse, fa notare Percoco, «occorrerà verificare se i governi e gli enti pubblici avranno la capacità di programmazione per passare dalle parole ai fatti, anche perché in passato questa è spesso venuta meno».
Timmermans: faremo investimenti mirati per la riduzione dei gas serra, l’aumento della redditività e la creazione di lavoro