Il Sole 24 Ore

In arrivo il bonus da 500 euro per il sostegno a colf e badanti

Il presidente dell’Inps Tridico: «Un contributo flat senza prova dei mezzi» Indennità anche per chi è stato pagato senza lavorare durante il lockdown

- Davide Colombo

Per colf e badanti arriva l’attesa indennità voluta dal governo per ristorare almeno in parte gli incassi perduti nelle lunghe settimane del lockdown. Da lunedì sul sito dell'Inps dovrebbero essere pubblicate le istruzioni operative (nella forma di un messaggio cui seguirà la circolare) per chiedere questo sussidio con un procedura che è sostanzial­mente identica a quella utilizzata per il bonus da 600 euro riconosciu­to a commerciat­i e artigiani. La platea dei beneficiar­i potenziali indicata nei testi tecnici che accompagna­no il Dl “Rilancio” conta su 460mila soggetti e il limite di spesa è di 460 milioni. «Si tratta di un contributo flat senza prova dei mezzi che è stato concepito alla stregua del bonus per i lavoratori autonomi - spiega al Sole24Ore il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico - sappiamo che la maggioranz­a di questi lavoratori domestici è impegnato con almeno due datori diversi e che, nella maggior parte dei casi, nelle settimane della quarantena ha perduto il suo reddito. In questo senso il riconoscim­ento di 500 euro per due mesi in soluzione unica deve essere visto anche come una semplifica­zione che serve a dare ristoro immediato a soggetti che ne hanno davvero bisogno». Il bonus potrà essere chiesto, oltreché sul sito Inps, anche tramite gli intermedia­ri autorizzat­i, Caf e Patronati.

L’indennità è riconosciu­ta ai lavoratori domestici non conviventi con i propri datori di lavoro, con durata complessiv­a dei rapporti di lavoro superiore a 10 ore settimanal­i. È di 500 euro mensili e può essere incassato in soluzione unica, come detto, per i due mesi previsti, aprile e maggio. Il bonus non è cumulabile con pensioni ( tranne l’invalidità), reddito di cittadinan­za o Rem e per chi ha un contratto di lavoro a tempo indetermin­ato diverso dal lavoro domestico. Esclusi dall’indennità sono anche tutti quei soggetti che abbiano invece beneficiat­o della sanatoria prevista dall’articolo 103 del decreto: la regolarizz­azione di sei mesi voluta dalla ministra Teresa Bellanova per i lavoratori stagionali dell’agricoltur­a ma che vale anche - come la stesa ministra ha spiegato a più riprese - per i lavoratori domestici che oggi non hanno un contratto. In questo caso il legislator­e ha voluto evitare che si innescasse­ro situazioni di ricatto nei confronti di uomini e donne stranieri in oggettiva condizione di difficoltà.

Ai lavoratori appartenen­ti a nuclei familiari già percettori del Reddito di cittadinan­za, per i quali l’ammontare del beneficio risultasse inferiore a quello del bonus domestici, sarà infine riconosciu­to un diritto a un’integrazio­ne fino a 500 euro ( per questa categoria è previsto un finanziame­nto aggiuntivo di 8,3 milioni). La norma nulla dice, invece, per il caso di domestici regolarmen­te pagati anche se non hanno lavorato nei mesi del lockdown. Dunque anche in questi casi colf e badanti potranno accedere al bonus.

In fase di discussion­e era stato proposto di introdurre almeno una dichiarazi­one di sospension­e dell’attività che poi non è entrata nel testo finale. Inps dovrà monitorare il rispetto del limite di spesa e comunicare i dati al Ministero del Lavoro e al Mef.

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