In arrivo il bonus da 500 euro per il sostegno a colf e badanti
Il presidente dell’Inps Tridico: «Un contributo flat senza prova dei mezzi» Indennità anche per chi è stato pagato senza lavorare durante il lockdown
Per colf e badanti arriva l’attesa indennità voluta dal governo per ristorare almeno in parte gli incassi perduti nelle lunghe settimane del lockdown. Da lunedì sul sito dell'Inps dovrebbero essere pubblicate le istruzioni operative (nella forma di un messaggio cui seguirà la circolare) per chiedere questo sussidio con un procedura che è sostanzialmente identica a quella utilizzata per il bonus da 600 euro riconosciuto a commerciati e artigiani. La platea dei beneficiari potenziali indicata nei testi tecnici che accompagnano il Dl “Rilancio” conta su 460mila soggetti e il limite di spesa è di 460 milioni. «Si tratta di un contributo flat senza prova dei mezzi che è stato concepito alla stregua del bonus per i lavoratori autonomi - spiega al Sole24Ore il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico - sappiamo che la maggioranza di questi lavoratori domestici è impegnato con almeno due datori diversi e che, nella maggior parte dei casi, nelle settimane della quarantena ha perduto il suo reddito. In questo senso il riconoscimento di 500 euro per due mesi in soluzione unica deve essere visto anche come una semplificazione che serve a dare ristoro immediato a soggetti che ne hanno davvero bisogno». Il bonus potrà essere chiesto, oltreché sul sito Inps, anche tramite gli intermediari autorizzati, Caf e Patronati.
L’indennità è riconosciuta ai lavoratori domestici non conviventi con i propri datori di lavoro, con durata complessiva dei rapporti di lavoro superiore a 10 ore settimanali. È di 500 euro mensili e può essere incassato in soluzione unica, come detto, per i due mesi previsti, aprile e maggio. Il bonus non è cumulabile con pensioni ( tranne l’invalidità), reddito di cittadinanza o Rem e per chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato diverso dal lavoro domestico. Esclusi dall’indennità sono anche tutti quei soggetti che abbiano invece beneficiato della sanatoria prevista dall’articolo 103 del decreto: la regolarizzazione di sei mesi voluta dalla ministra Teresa Bellanova per i lavoratori stagionali dell’agricoltura ma che vale anche - come la stesa ministra ha spiegato a più riprese - per i lavoratori domestici che oggi non hanno un contratto. In questo caso il legislatore ha voluto evitare che si innescassero situazioni di ricatto nei confronti di uomini e donne stranieri in oggettiva condizione di difficoltà.
Ai lavoratori appartenenti a nuclei familiari già percettori del Reddito di cittadinanza, per i quali l’ammontare del beneficio risultasse inferiore a quello del bonus domestici, sarà infine riconosciuto un diritto a un’integrazione fino a 500 euro ( per questa categoria è previsto un finanziamento aggiuntivo di 8,3 milioni). La norma nulla dice, invece, per il caso di domestici regolarmente pagati anche se non hanno lavorato nei mesi del lockdown. Dunque anche in questi casi colf e badanti potranno accedere al bonus.
In fase di discussione era stato proposto di introdurre almeno una dichiarazione di sospensione dell’attività che poi non è entrata nel testo finale. Inps dovrà monitorare il rispetto del limite di spesa e comunicare i dati al Ministero del Lavoro e al Mef.