Professionisti: dal Mef no al fondo perduto, ma indennizzi veloci
Leonardi (Mef): «Eviteremo di dare soldi a studi con fatturati milionari»
L’Esecutivo resta contrario al fondo perduto ai professionisti. « Nel decreto Rilancio - spiega Marco Leonardi, consigliere del ministro Gualtieri - i professionisti prendono le indennità previste dall’Inps e dalle casse professionali ma non l’indennizzo dell’Agenzia delle Entrate per le imprese». Per il mese di marzo, dice Leonardi, hanno preso i 600 euro 470mila iscritti agli ordini. «Vogliamo mettere in condizione le casse di erogare i 600 euro di aprile nei prossimi giorni, come li stanno ricevendo gli altri autonomi iscritti all’Inps». Altri mille euro per maggio.
«Assimilare i professionisti alle imprese e portandoli, quindi, dalle casse professionali all’agenzia dell’Entrate per accedere al fondo perduto - come chiedono a gran voce le categorie (si veda Sole24Ore di ieri) - produrrebbe questo effetto. Per i piccoli e medi non cambierebbe nulla, visto che percepiranno lo stesso ristoro garantito dagli indennizzi. Quello che cambierebbe, invece, è che lo Stato si troverebbe a dare soldi ai ricchi avvocati e notai con fatturati milionari».
Per questa ragione, spiega al Sole24Ore, Marco Leonardi, consigliere economico del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, «nel decreto Rilancio i professionisti prendono le indennità previste dall’Inps e dalle casse professionali ma non l’indennizzo dell’agenzia delle Entrate per le imprese. Certo, il parlamento è sovrano, e le sue decisioni saranno rispettate. Ma il governo ha seguito una ratio ben precisa per assicurare i giusti ristori a tutti soggetti colpiti dall’emergenza sanitaria».
I professionisti “poveri”, ad esempio, ha proseguito Leonardi, «prendono 600 più 600 più 1000 euro, oltre ad agevolazioni su affitti, bollette, Irap. In particolare, i 2.200 euro di indennità è esattamente quello che nel ristoro alle imprese prenderebbe un’azienda, società di capitali o di persona, con 120mila euro di fatturato annuo che ha perso tutto il fatturato di aprile. Non sarebbe così, invece, per i professionisti più ricchi che richiederebbero allo Stato cifre di tutt’altra entità». Per i professionisti, quindi, secondo il governo l’indennizzo è lo strumento più equo: per il mese di marzo, ha reso noto Leonardi, hanno preso i 600 euro 470mila ordinisti. Oggi la platea si è allargata, per via della soppressione del requisito dell’iscrizione esclusiva alla cassa professionale. Per tutti i 470mila primi beneficiari e per questa nuova fetta di professionisti tutelati ad aprile saranno garantiti altri 600 euro. «I ministeri del Lavoro e dell’Economia stanno predisponendo il decreto attuativo - ha detto Leonardi -. Vogliamo mettere in condizione le cassa di erogare i 600 euro nei prossimi giorni, come li stanno ricevendo gli altri autonomi iscritti all’Inps». A maggio l’indennizzo salirà a mille euro, mentre, sempre a maggio, per artigiani e commercianti (e per i coltivatori diretti) scatterà l’indennizzo a fondo perduto, da richiedere all’agenzia delle Entrate, per la loro attività di impresa.
C’è una disparità di trattamento rispetto ai professionisti?
«Ritengo di no - ha chiosato Leonardi -. Nel decreto Rilancio dovevamo allineare i bonus individuali per i lavoratori autonomi con gli indennizzi a fondo perduto per le imprese che svolgono le medesime attività. Abbiamo pensato non fosse possibile escludere dagli indennizzi un bar o un parrucchiere organizzato come una ditta individuale (per cui il titolare è un commerciante o un artigiano e quindi ha ricevuto i 600 di marzo e di aprile), mentre un bar o un parrucchiere del tutto simile che è organizzato come una società di persone o di capitali lo riceve. Per questa ragione, abbiamo introdotto il fondo perduto per le imprese anche per artigiani e commercianti. Gran parte dei commercianti, poi, sono rimasti chiusi per decreto, con costi fissi in media più elevati dei professionisti che comunque giustamente, per la prima volta su scala nazionale, hanno avuto la cassa integrazione in deroga per i propri dipendenti».