Ifis, il controllo a Ernesto Fürstenberg
Sebastien cede al figlio il 51% della holding La Scogliera riservandosi l’usufrutto
Un passo alla volta, i von Fürstenberg proseguono sul sentiero del passaggio generazionale. A un anno dall’ingresso nel cda della controllata Banca Ifis nel ruolo di vicepresidente, Ernesto Fürstenberg Fassio ha ricevuto la nuda proprietà del 51% della controllante, La Scogliera. A cedere il pacchetto è il padre Sebastien, che tuttavia mantiene un altro 22,65% della holding e l’usufrutto sul 51% trasferito al figlio.
Dietro alle formalità, che hanno visto la Bce rilasciare venerdì l’ultima autorizzazione, c’è la sostanza di un processo che vede la prima generazione lasciare gradualmente spazio alla seconda (Ernesto, 39 anni, dal 2018 è già amministratore delegato de La Scogliera) e che non lascia spazio a disimpegni da parte della famiglia: per beneficiare delle agevolazioni fiscali, infatti, «Ernesto Fürstenberg Fassio manterrà il controllo della Società per un periodo non inferiore a 5 anni dalla data del trasferimento», si legge in una nota.
Di certo Sebastien – fondatore della banca che ha tuttora sede nella villa di famiglia fuori Mestre, nonostante una crescita che in 20 anni l’ha trasformata da una piccola società di factoring in una delle (poche) grandi banche nordestine – resterà non solo presidente della holding e della banca ma anche una figura di riferimento: «L’attuale contesto è ideale per dare il mio contributo di esperienza a chi è chiamato ad affrontare le sfide della modernità, peraltro amplificate dalla crisi e dalla pandemia», dice a Il Sole 24 Ore. Proprio qui si misurerà la virtù della seconda generazione: «Prioritario – sottolinea il presidente – sarà cogliere le sfide e le opportunità che ci riserverà il futuro con i radicali cambiamenti tecnologici e digitali, senza dimenticare l’attenzione ai business tradizionali».
In pratica bisognerà aggiornare le formule con cui finora Ifis è riuscita a combinare «specializzazioni innovative» con «la ricerca di stabile creazione di valore per tutti gli stakeholder di riferimento», che negli anni ha visto La Scogliera beneficiare di un flusso costante di dividendi da parte della banca (controllata con il 50,5%), che ha chiuso il 2019 con un utile netto di 123,1 milioni di euro e un patrimonio netto di 1,54 miliardi.
L’essere un istituto a controllo familiare qui resta un punto di forza e per Von Fürstenberg, figlio di Clara Agnelli e nipote dell’Avvocato, «i valori saldi della tradizione possono costituire un punto di riferimento importante per tanti soggetti, specie per chi sia alla ricerca di investimenti sani e durevoli».
Dal canto suo, Von Fürstenberg si definisce «un investitore di lungo periodo e un azionista consapevole, refrattario alla ricerca del risultato di breve termine», convinto che «la differenza stia in una visione di ampio respiro», scandita da «disciplina, pazienza, una mentalità di lungo periodo e attenzione alle persone».
Non si nasconde che altro punto nodale è il rapporto con i manager, tra cui poco più di un anno fa si è registrata l’uscita improvvisa di Giovanni Bossi, ad dalle origini nella banca: «La distinzione dei ruoli e delle relative prerogative è ben chiara all’azionista e ai manager - dice -. Come azionista controllante che non esercita direzione e coordinamento, La Scogliera ha un ruolo di presidio e garanzia, che deriva dalla stabilità degli assetti nell’ottica di lungo termine, e di favorire un lavoro sereno e professionale degli organi sociali e del management».
«L’esperienza acquisita in questi anni come amministratore delegato di La Scogliera mi ha permesso di apprezzare l’importanza di assetti proprietari stabili » , commenta da parte sua Ernesto Fürstenberg: «La volontà di mio padre di continuare a seguire le attività della holding e di Banca Ifis, garantendo al tempo stesso un graduale ricambio generazionale volto ad affrontare con incisività le sfide del futuro, è la dimostrazione di un pieno impegno della nostra famiglia rispetto allo sviluppo dell’Istituto » .