Il Sole 24 Ore

Concorsi nella scuola, manca ancora l’intesa

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Sui concorsi per la stabilizza­zione dei precari della scuola è ancora stallo all’interno del governo. Non è bastato un vertice notturno a palazzo Chigi, venerdì, e un secondo tempo ieri con continui contatti tra le forze di maggioranz­a, a sbrogliare la matassa. Da un lato c’è il M5S che appoggia la proposta della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di puntare a una selezione meritocrat­ica, con una prova scritta, anche da far svolgere dopo l’assunzione a settembre, vale a dire durante l’anno, se la condizione sanitaria dovesse peggiorare.

Pd e Leu restano contrari, e, come spiega il dem Francesco Verducci, vice presidente della commission­e Istruzione del Senato, rilanciano chiedendo assunzione per titoli e servizio, anno abilitante, e prova orale selettiva finale, cioè un «percorso - ha aggiunto Verducci - che valorizza la qualità di competenze e insegnamen­to, che non si misurano con un quiz a crocette».

Viste le posizioni delle parti, una mediazione non si annuncia agevole, anche dal punto di vista tecnico.

Il fattore tempo resta decisivo visto che il decreto Scuola, sul quale si basano le selezioni a cattedra, scade il 7 giugno, e deve ancora completare l’iter al Senato, e passare poi alla Camera.

Ieri intanto è andato in scena un sit-in in 19 piazze d’Italia per chiedere il ritorno a scuola in presenza a settembre. La ministra Azzolina ha risposto così: «Il ritorno tra i banchi a settembre è una priorità del governo».

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