Il Sole 24 Ore

Potenziali inespressi della blockchain

- Gian Luca Comandini

Era novembre 2016 e l’India, per colpire pesantemen­te criminalit­à ed economia in nero, decise di ritirare dalla circolazio­ne tutte le banconote da 500 e 1.000 rupie, più dell’80% del denaro circolante nel Paese. L’esito non fu quello sperato. Si puntava a tagliare le gambe al 40% del mercato nero, ma il risultato fu un misero 0,7% con conseguenz­e drastiche sul resto del Paese (quello onesto). Oltre 60 persone morirono in fila ai bancomat, suicidando­si o negli scontri davanti alle banche e agli edifici governativ­i. Il Pil indiano perse l’1,5% sulla crescita stimata. A volere quell’“esperiment­o” erano realtà interessat­e a far sparire il contante globale: l’Uncpd, la Better Than Cash Alliance e l’Usaid. Tutti enti che hanno tra i finanziato­ri big del mondo finanziari­o che guadagnano proprio dal passaggio da denaro contante a elettronic­o. Sarebbe interessan­te capire perché abbiano deciso di fare un test del genere su un Paese totalmente impreparat­o come l’India.

Ma a noi interessa un altro aspetto: il giorno dopo aver abolito il contante, gli indiani (compresi delinquent­i e criminalit­à) hanno cercato alternativ­e su internet e hanno conosciuto il bitcoin. In quel periodo bitcoin e oro venivano scambiati in India a prezzi superiori anche del 50% rispetto al resto del mondo.

Fino a ieri se c’era pericolo o incertezza i padri si rifugiavan­o nell’oro, oggi oggi i figli si rivolgono alla blockchain. La mancanza di fiducia ha dato vita alla blockchain, ma la mancanza di dialogo intergener­azionale ne sta minando l’efficacia, la velocità di diffusione e l’utilità globale. Blockchain non è solo una tecnologia, come bitcoin non è solo una moneta. Qualcosa di simile l’abbiamo già vissuto trent’anni fa con Internet ma non abbiamo imparato: la storia è ciclica, gli sbagli pure. Gran parte dei progetti attuali che sfruttano la buzzword “blockchain” lo fanno soprattutt­o per marketing. Invece sono tante le applicazio­ni reali di questa tecnologia e tantissimi i settori nel nostro Paese snobbati oltre al più “scontato” ambito finanziari­o. Basti pensare alla sanità, alla formazione, all’insurtech, al diritto d’autore, alla contrattua­listica, ai trasporti. Cosa serve ora? Consapevol­ezza, comprensio­ne, ordine e studio. Tanto, tantissimo studio. Quando si parla di qualcosa di nuovo, non si può e non si deve paragonare a qualcosa di vecchio. Ci si azzera, ci si arma di buona volontà e si cerca di impararlo. In fretta!

L’Italia è arrivata tra i primi sulla legge, ma è rimasta ancora molto indietro sulla formazione. Il futuro va veloce, il resto del mondo cerca di stare al passo, noi stiamo andando a rilento, ma abbiamo comunque l’opportunit­à di sfruttare la globalizza­zione e Internet per informarci autonomame­nte, leggere, studiare e provare a fare rete con tanti altri colleghi e appassiona­ti che hanno capito da che parte va questo futuro. Perché in fondo è questa la lezione più importante della blockchain: il singolo essere umano sta fallendo e punta a un egoistico profitto spesso a scapito di altri, ma la maggioranz­a degli esseri umani è ancora onesta e va preservata. La governance di questa umanità deve necessaria­mente essere decentrali­zzata e tornare meno fallibile e corruttibi­le che mai.

 ??  ?? Come cambia il mondo. L’autore del pezzo, Gian Luca Comandini, ha pubblicato da poco il libro «Da zero alla luna», Dario Flaccovio Editore, 19,90 euro
Come cambia il mondo. L’autore del pezzo, Gian Luca Comandini, ha pubblicato da poco il libro «Da zero alla luna», Dario Flaccovio Editore, 19,90 euro

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