Il Sole 24 Ore

Inflazione ai minimi nonostante i rincari alimentari—

- Davide Colombo

Colpita e affondata dal coronaviru­s? Difficile dire dove si fermerà la corsa dei prezzi del 2020, visto che persino la loro stima è diventata complessa con un lockdown che ha congelato contempora­neamente domanda e offerta. Ad aprile Istat ha fotografat­o un’inflazione acquisita dello 0,1%, in linea con l’aumento su base mensile. L’anno scorso l’acquisito di aprile era + 0,6%, dato che è stato poi confermato per la variazione finale dell’indice generale 2019. Ma questo è un anno diverso.

Gli scenari sono deflattivi, soprattuto per via del crollo del mercato petrolifer­o. La Commission­e europea prevede per l’Italia un - 0,2% quest’anno e un +0,7% per il prossimo, una stima che trova conferma sia nelle indagini sulle aspettativ­e delle imprese effettuate da Bankitalia sia nei rendimenti a due anni degli inflation swap di aprile per l’Euro area (-0,1%). Ma questa caduta degli indici non vale per tutte le componenti. Se per gli energetici, che pesano circa il 9%, l’inflazione acquisita segna ora un -7,7%, per alimentari e alcuni prodotti semi-durevoli (oltre il 30% del paniere) la corsa è in tutt’altra direzione: tra un + 2,3 e un + 3,6%. Un paradosso. Stiamo entrando in deflazione mentre i prezzi del “carrello della spesa” crescono, sulla spinta contempora­nea di consumi più vincolati e offerta che in qualche caso si è del tutto interrotta ( dai parrucchie­ri alle pizzerie, dai voli aerei ai biglietti del cinema).

Che cosa succederà nei prossimi mesi? «A regime - spiega Fedele De Novellis di Ref - l’effetto prevalente sarà quello della domanda, che porterà, a causa della maggiore disoccupaz­ione, ad azzerare la dinamica salariale. Il timore è che si consolidin­o aspettativ­e d’inflazione ancora più basse rispetto agli anni scorsi». Le previsioni della Commission­e, spiega ancora l’economista, sono condivisib­ili: «Influenzer­anno tutte le prossime tornate contrattua­li. Di fatto si va verso una fase di crescita salariale nulla » .

Anche Stefania Tomasini, partner di Prometeia, dà per scontato che sul fronte energetico i ribassi proseguira­nno per tutto l’anno: «Il vero quesito è come reagiranno i prezzi degli altri beni e servizi - spiega -. A tale proposito le analisi oscillano tra chi ritiene che, essendo i blocchi alla produzione assimilabi­li a shock di offerta, dovrebbero spingere a un aumento dei prezzi. Ma se questo è vero per mascherine e prodotti per la disinfezio­ne, per gli alimentari e i prodotti per la casa, non è un trend generalizz­abile » .

Fuori dal lockdown consumi e forniture dovrebbero via via normalizza­rsi. Ma non senza discontinu­ità. Dice ancora Tomasini: « Verosimilm­ente si sconterà un aumento di concorrenz­a per recuperare la domanda perduta, anche attraverso la pratica degli sconti. D’altro canto l’aumento dei costi legati alle necessità di garantire la sicurezza (dal distanziam­ento dei tavoli nei ristoranti alla sanificazi­one degli ambienti) eserciterà una pressione al rialzo dei prezzi » . Insomma l’incertezza è molto elevata, come lo sono gli interrogat­ivi sulle scelte di consumo da qui a fine anno: «Si dovrà prestare più attenzione alle singole categorie di prezzi che non agli indici aggregati » , conclude l’economista di Prometeia. Mentre Stefano Fantacone, di Cer, rivela che un confronto effettuato ad aprile tra grande distribuzi­one e canali di vendita online, ha mostrato prezzi più volatili sulle App, piuttosto che tra gli scaffali, anche se il livelli sono molto lontani, con differenze comprese fra il 5 e il 45% tra prezzi online e Gdo.

Venerdì Istat pubblicher­à il dato provvisori­o di maggio, ancora imputando anziché misurando il 37% delle voci che compongono l’indice Ipca, visto che i dati sui prezzi sono incompleti. Si spera che l’incertezza, perlomeno nelle stime, svanisca nei mesi estivi. Intanto possiamo prenotare un posto per le mascherine chirurgich­e nel prossimo paniere, quello che si aggiornerà a gennaio 2021.

 ??  ??
 ??  ?? Fedele De Novellis.
«A regime l’effetto prevalente sarà quello della domanda, che porterà, a causa della maggiore disoccupaz­ione, ad azzerare la dinamica salariale»
Fedele De Novellis. «A regime l’effetto prevalente sarà quello della domanda, che porterà, a causa della maggiore disoccupaz­ione, ad azzerare la dinamica salariale»
 ??  ?? Stefania Tomasini. « C’è chi ritiene che i blocchi alla produzione dovrebbero spingere a un aumento dei prezzi. Se è vero per gli alimentari non è un trend generalizz­abile».
Stefania Tomasini. « C’è chi ritiene che i blocchi alla produzione dovrebbero spingere a un aumento dei prezzi. Se è vero per gli alimentari non è un trend generalizz­abile».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy