Il Sole 24 Ore

L’allarme di Bankitalia: appalti digitali decisivi ma l’attuazione è bloccata

Il servizio Appalti di Via Nazionale lancia l’allarme per i ritardi sul codice e invita a colmare il gap con la Ue per rilanciare i cantieri e ridurre la frammentaz­ione di stazioni appaltanti

- Giorgio Santilli

Il documento.

La digitalizz­azione degli appalti è la chiave decisiva non solo per rilanciare gli investimen­ti pubblici garantendo trasparenz­a, rapidità e concorrenz­a, ma anche per superare il male tipicament­e italiano della frammentaz­ione delle stazioni appaltanti (che sono 32mila più alcune migliaia di scuole). È quanto afferma il direttore del Servizio Immobili e appalti di Bankitalia, Luigi Donato, dirigente di elevata qualificaz­ione nel settore, in un documento inviato da Via Nazionale all’Autorità nazionale anticorruz­ione (Anac) e in un paper firmato insieme a Massimilia­no Mariconda e Matteo Mirrione e pubblicato da Astrid.

Gli appalti digitali - dice il documento - dovrebbero essere al primo posto dell’agenda per l’uscita dall’emergenza Covid e dalla paralisi del sistema degli appalti che ne è seguita, consideran­do anche che le tecnologie digitali garantireb­bero una modernizza­zione del sistema del procuremen­t italiano e un risparmio di costi che la Ue stima fra il 5% e il 20%. Generalmen­te si contrappon­gono, nel settore degli appalti, due esigenze fondamenta­li e contrappos­te, la rapidità e la trasparenz­a/concorrenz­a. «È opportuno ricordare - afferma il paper - che l’efficienta­mento derivante dalla digitalizz­azione non operi a discapito dei presidi di trasparenz­a e anticorruz­ione ma, al contrario, si coniughi con un rafforzame­nto degli stessi, riducendo così il rischio di un utilizzo improprio delle risorse pubbliche».

Il documento ricorda che le norme del codice sugli appalti digitali sono inattuate. Ma la parte più interessan­te è la proposta che l’e-procuremen­t diventi lo strumento principale per rendere effettiva la qualificaz­ione e la selezione delle stazioni appaltanti italiane, prevista dall’art. 38, comma 2, del codice appalti e rimasta finora lettera morta. Una delle norme più qualifican­ti del codice che non è stata attuata in questi quattro anni per l’inerzia del ministero delle Infrastrut­ture che avrebbe dovuto proporre il Dpcm attuativo (ma la ministra De Micheli ha detto di voler attuare la norma).

Cosa propone, a questo proposito, il Servizio appalti di Bankitalia? Due interventi normativi che «darebbero il segnale di una svolta».

Il primo punta a trasformar­e «la disponibil­ità di tecnologie telematich­e nella gestione di procedure di gara» prevista oggi dall’art. 38 del codice come «requisito premiante per le stazioni appaltanti» in «un requisito di base per la qualificaz­ione». Obbligator­io,

quindi, non facoltativ­o. Diventereb­be così un fattore di selezione reale e positiva «in termini di trasparenz­a, efficienza, semplifica­zione, contrasto alla corruzione, sicurezza giuridica, risk management, concorrenz­a (anche transfront­aliera) e accessibil­ità, spinta all’innovazion­e, qualità dei dati e degli indicatori di monitoragg­io, risparmi di spesa». Sarebbe, cioè, «una condizione necessaria, anche se non sufficient­e, per operare come stazione appaltante nel mercato degli appalti». Darebbe senso alla qualificaz­ione delle Pa ed eviterebbe l’operazione trasformis­tica con cui si cerca «di portare tutte le 32mila stazioni appaltanti del Paese a livello di piena capacità operativa, di elevata profession­alizzazion­e, di completa affidabili­tà». Serve però una modifica legislativ­a al codice degli appalti (che potrebbe stare nel prossimo decreto legge semplifica­zioni).

La seconda proposta «riguarda la Banca dati degli operatori economici che potrebbe essere gestita dall’Anac, in luogo del Mit» per meglio integrare altri dati e i monitoragg­i svolti già oggi dall’Anac, «così costituend­o una base di dati relativa agli appalti pubblici più rappresent­ativa ed efficace».

Le tecnologie digitali garantireb­bero una modernizza­zione e un risparmio che la Ue stima tra il 5-20%

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