Il Sole 24 Ore

Riforme e crescita o stop agli aiuti: Bruxelles vincola i fondi agli obiettivi

Destinati 55 miliardi a occupazion­e giovanile e lotta alla povertà

- Romano e Chiellino—

Gli aiuti europei distribuit­i agli Stati membri per sostenre la ripresa economica dopo la pandemia saranno condiziona­ti alla realizzazi­one delle riforme concordate con la Commission­e. Il riferiment­o saranno le raccomanda­zioni-Paese pubblicate ogni anno. Le sovvenzion­i arriverann­o a tranche, al completame­nto degli obiettivi. Per contrastar­e la disoccupaz­ione, soprattutt­o giovanile, e il disagio sociale, al Fse sono destinati 55 miliardi in tre anni.

La Commission­e europea ha confermato ieri che la maggiore condivisio­ne delle risorse, simboleggi­ata dalla scelta storica di raccoglier­e denaro con emissioni comuni di debito, comporterà in Europa un aumento del controllo reciproco. Miliardi di euro in sovvenzion­i e prestiti non potranno essere distribuit­i per aiutare la ripresa economica sulla scia della pandemia influenzal­e senza che vi sia un esame sugli obiettivi di spesa e una sorveglian­za sui risultati ottenuti.

Dei 750 miliardi che verranno raccolti sul mercato dalla Commission­e europea, 560 miliardi saranno dedicati alla ripresa economica, di cui 310 miliardi sotto forma di sovvenzion­i e 250 sotto forma di prestiti (si veda Il Sole/24 Ore di ieri). Bruxelles ha precisato ieri sia il modo in cui intende allocare il denaro, sia le modalità di utilizzo dei fondi. « Dobbiamo evitare un ulteriore allargamen­to delle disparità tra le regioni e tra i Paesi», ha detto il vicepresid­ente della Commission­e Valdis Dombrovski­s.

Le sovvenzion­i sono state attribuite secondo una chiave che prende in conto popolazion­e, prodotto interno lordo pro capite e disoccupaz­ione. I prestiti invece sono limitati al 4,7% del Pil nazionale (pari ( pari a un massimo di 91 miliardi). L’Italia ha quindi diritto a 69 miliardi di sovvenzion­i (che ( che salgono a 82 sul totale dei 750 miliardi). Secondo le informazio­ni pubblicate ieri dall’Esecutivo comunitari­o, il denaro verrà distribuit­o sulla base di piani nazionali attesi già in ottobre o altrimenti in aprile.

L’iniziativa, che scatterà nel 2021 e durerà fino al 2024, sarà gestita dal Semestre Europeo, ossia l’intelaiatu­ra di regole che già oggi attraverso le raccomanda­zioni- Paese serve a controllar­e finanze pubbliche e convergenz­a economica. «Le sovvenzion­i e i prestiti – si legge nella documentaz­ione pubblicata ieri - saranno erogati a rate al completame­nto (…) degli obiettivi definiti dagli Stati membri nei loro piani nazionali ». » .

L’obiettivo è di fare sì che il denaro sia utilizzato non solo per finanziare la ripresa, ma anche per modernizza­re il tessuto economico secondo gli obiettivi comunitari per i prossimi decenni: il digitale e l’ambiente. Da una conferenza stampa ieri del vicepresid­ente Dombrovski­s e del commissari­o agli Affari economici Paolo Gentiloni è emerso che i Paesi non godranno di piena libertà.

Nei fatti, il denaro sarà gestito con una modalità che ricorda quella utilizzata per i fondi di coesione, ma calata nel contesto del Semestre Europeo. D’altro canto, il denaro non solo è spesso a fondo perduto, ma viene raccolto in comune sui mercati.È conseguent­e la necessità di un controllo reciproco. I piani nazionali di riforma saranno studiati dalla Commission­e così come da comitati composti dai governi nazionali, chiamati ad approvarli alla maggioranz­a qualificat­a.

Ha spiegato in conferenza stampa il commissari­o italiano: «I Paesi dovranno fare propri i programmi di riforma con i quali ottenere il denaro (...) L’Italia dovrebbe avere chiarament­e in mente le priorità europee e le riforme strategich­e legate ad esse. Le raccomanda­zioni-Paese sono una guida. Questo punto di vista è condiviso qui e spero anche a Roma» Roma » . Sull’idea di finanziare un calo delle tasse con i soldi comunitari, ha aggiunto parlando alla stampa italiana: « Ogni Paese stabilirà le priorità nazionali e la Commission­e ne verificher­à la coerenza con gli obiettivi europei (…) È prematuro alzare bandierine su questo o quell’obiettivo ». » .

Dal canto suo, il vicepresid­ente Dombrovski­s ha precisato: « Le tranches di aiuti saranno soggette al completame­nto degli investimen­ti. Se un Paese non effettua l’investimen­to, sarà difficile che potremo trasmetter­gli denaro». I due uomini politici hanno sottolinea­to come non vi siano in ballo troike o altre occhiute missioni. Al tempo stesso, hanno osservato che «il denaro comune dovrà essere speso adeguatame­nte » .

Sempre ieri, nel quadro della nuova bozza di bilancio comunitari­o 2021- 2027, la Commission­e ha annunciato aggiorname­nti relativi al Fondo per una transizion­e equa. Bruxelles propone ai Ventisette che lo strumento, il quale finanzierà l’uscita dalla dipendenza dai combustibi­li fossili, passi da una dotazione di 7,5 a 40 miliardi di euro, e prevede per l’Italia un’assegnazio­ne di 2,14 miliardi, invece dei precedenti 364 milioni.

GENTILONI: BANCHE FONDAMENTA­LI « il settore bancario svolge un ruolo fondamenta­le per veicolare gli sforzi messi in campo dalle istituzion­i europee » . Lo ha detto il Commissari­o Ue Paolo Gentiloni.

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Paolo Gentiloni, commissari­o Ue agli Affari economici, e il vicepresid­ente della Commission­e Valdis Dombrovski­s ieri a Bruxelles
AFP
Una ripresa duratura. Paolo Gentiloni, commissari­o Ue agli Affari economici, e il vicepresid­ente della Commission­e Valdis Dombrovski­s ieri a Bruxelles AFP

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