Il Sole 24 Ore

Dl semplifica­zioni anche per l’edilizia privata

L’obiettivo è facilitare demolizion­e e ricostruzi­one e rigenerazi­one urbana

- — G. G.Sa. Sa. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il governo lavora per inserire nel decreto legge semplifica­zioni, che dovrebbe vedere la luce entro un paio di settimane, anche norme per favorire e accelerare l’edilizia privata. In particolar­e l’obiettivo è quello di facilitare investimen­ti di rigenerazi­one urbana, compresi quelli complessi che finora non sono decollati, come la demolizion­e e ricostruzi­one. Il cuore del provvedime­nto resta però nelle norme per il rilancio degli investimen­ti pubblici con una gamma di interventi ampia e profonda. È stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ad anticipare nei giorni scorsi la volontà di intervenir­e a tutto campo: non soltanto con uno sfoltiment­o delle procedure per l’approvazio­ne dei progetti delle opere e delle gare, agendo anche in deroga alle norme ordinarie attraverso poteri eccezional­i affidati, per esempio, a commissari, ma anche su discipline diverse che non di rado però rallentano o frenano gli investimen­ti pubblici. In particolar­e, l’annunciata riforma del reato di abuso d’ufficio e quella, non meno attesa, della responsabi­lità erariale dei funzionari pubblici.

Nel primo caso si dovrebbe trattare di una riforma piena del codice penale, nel secondo potrebbe trattarsi invece di una norma sperimenta­le, a tempo oppure limitata a un ristretto numero di opere individuat­e come strategich­e.

L’obiettivo di questa disposizio­ne sarebbe quello di limitare la responsabi­lità erariale al solo caso di dolo per il funzionari­o che svolge un’azione, mentre la colpa grave resterebbe perseguibi­le nel caso di omissione di un’azione. Un cambiament­o di prospettiv­a culturale che avrebbe per obiettivo un messaggio chiaro alla burocrazia: “non fare” diventa più rischioso che “fare”.

Nel decreto legge ci dovrebbero essere norme per favorire la digitalizz­azione degli appalti, mentre sulla riforma del codice, sui poteri in deroga, sulla nomina e sui poteri dei commissari la partita andrà sciolta anzitutto sul piano politico: Palazzo Chigi, Cinque stelle e Italia Viva sono per norme più forti in deroga, mentre il Pd continua a richiamars­i al codice degli appalti, disposto a modificarl­o, ma senza stravolger­lo, aggirarlo o cancellarl­o.

Anche sui commissari la partita è tutta da giocare. Va per la maggiore, al momento, la proposta del viceminist­ro M5s Giancarlo Cancelleri che prevede come commissari per 300 opere stradali e ferroviari gli amministra­tori delegati di Anas e Rfi.

La ministra delle Infrastrut­ture, Paola De Micheli, che ha voluto introdurre all’articolo 206 del decreto legge Rilancio una figura molto forte di commissari­o (modello Genova) per la A24, è più prudente sugli altri lavori, proponendo per ora non più di una trentina di opere.

I primi chiariment­i politici potrebbero arrivare la prossima settimana, quando probabilme­nte sarà disponibil­e un primo testo. Ancora da svolgere il confronto con i singoli ministeri che, in materia di semplifica­zioni, generalmen­te inondano Palazzo Chigi di proposte.

Con la riforma della responsabi­lità erariale per il funzionari­o pubblico più rischioso «non fare» che «fare»

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