Il Sole 24 Ore

La proroga dei versamenti Irpef e Ires nel puzzle dei ritocchi al decretone

M5S punta allo slittament­o a settembre. Ecobonus, Cig, affitti nel menù correzioni

- Giovanni Parente Marco Rogari

Parte il pressing nella maggioranz­a per spostare la scadenza dei versamenti Ires e Irpef del 30 giugno con un emendament­o al decreto Rilancio. A fare la prima mossa sono i Cinque stelle che con i deputati della commission­e Finanze annunciano un correttivo per una proroga che trovi la «massima condivisio­ne tutte le forze parlamenta­ri». L’ipotesi è di ricalcare lo schema di fondo già adottato lo scorso anno per imprese, autonomi e profession­isti ai quali è richiesta la compilazio­ne delle pagelle fiscali (in gergo tecnico si chiamano Isa) e che aveva portato a slittare i versamenti al 30 settembre. In quell’occasione l’allora maggioranz­a giallo-verde fu compatta nel portare a casa il differimen­to proprio per i ritardi “tecnici” nel debutto dello strumento che ha preso il posto degli studi di settore. E, come spiega il deputato pentastell­ato Giovanni Currò, «è indispensa­bile prevedere un rinvio temporale per l’assolvimen­to di tali adempiment­i fiscali, evitando così disagi a imprese e intermedia­ri». Questa volta il gancio sarebbe la norma già presente nel decreto Rilancio che chiede al Fisco di tener conto dei risultati di due anni degli Isa (e non solo dello scorso) per selezionar­e i contribuen­ti a maggior rischio evasione per i controlli.

La strada però sembra in salita. In ballo, come stimato sul Sole 24 Ore di lunedì 18 maggio, ci sono quasi 29 miliardi di versamenti fiscali tra Ires, Irpef e imposte sostitutiv­e (come la cedolare secca o la flat tax peri forfettari). Inoltre, il primo rilascio del programma per compilare le pagelle fiscali 2020 c’è già stato (la pubblicazi­one sul sito delle Entrate risale al 4 maggio). E probabilme­nte se fosse stato già nelle intenzioni del Governo lo slittament­o sarebbe già arrivato nel testo originario del decreto che ha cancellato il saldo 2019 e l’acconto 2020 dell’Irap. Con la mossa dei deputati M5S la partita diventa politica anche a fronte delle richieste di associazio­ni di categoria e profession­isti.

Ma quello del fisco è solo uno dei capitoli caldi del possibile restyling del decreto. Il menù è già molto ricco e include l’estensione di eco e sismabonus al 110% a tutte le seconde case (“unifamilia­ri” incluse), il prolungame­nto a dicembre dalla Cig, il rafforzame­nto del tax credit sugli affitti e nuovi interventi su turismo e famiglia. Tra i piatti forti anche le modifiche sul versante di enti locali e Regioni. Un puzzle vasto e complicato dove inserire tutte le tessere non sarà facile. Anzitutto perché ci sarà da superare lo scoglio delle risorse disponibil­i. Che, al momento, si fermano a non più di 800 milioni. Ma dall’esito della partita che si sta giocando nella maggioranz­a dipende anche la gestione del percorso parlamenta­re del Dl. Che vede i tempi già allungarsi: il termine per la presentazi­one degli emendament­i dei gruppi parlamenta­ri è slittato al 4 giugno. Le votazioni in commission­e Bilancio alla Camera dovrebbero scattare il 15 giugno con l’obiettivo di far approdare il testo in Aula il 24 giugno.

Ieri la delegazion­e del Governo, guidata dai ministri Gualtieri e D’Incà, e i capigruppo della maggioranz­a hanno convenuto sulla necessità di garantire una vera, doppia lettura parlamenta­re del testo. Un disegno che appare però di non facile realizzazi­one alla luce del pressing dei partiti sui temi a loro cari. Senza considerar­e le richieste che arrivano da associazio­ni di categoria ed enti vari ascoltati in questi giorni alla Camera. Ieri è stata la volta delle associazio­ni del mondo del turismo e della ristorazio­ne a chiedere immediati interventi struttural­i. Ma anche la Corte dei conti ha puntato l’indice sulla mancanza di un chiaro sforzo per gli investimen­ti ed ha invitato ad accelerare i tempi di erogazione di bonus e indennizzi.

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Pagelle fiscali. I nuovi Isa sono al secondo anno di vita, dopo aver preso il posto degli studi di settore
IMAGOECONO­MICA Pagelle fiscali. I nuovi Isa sono al secondo anno di vita, dopo aver preso il posto degli studi di settore

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