Salta il vertice per riaprire Versalis a Brindisi
Ad una settimana dalla prima ordinanza del sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, restano bloccati gli impianti del polo chimico Versalis. Si inasprisce così il conflitto tra sindaco, che imputa all’azienda emissioni odorigene con impatto sulla qualità dell’aria, e azienda, che replica dichiarando «impossibile la connessione causale tra i fenomeni registrati e le attività Versalis » . Salta pure il tentativo di mediazione che la Regione Puglia aveva messo programmato per ieri. Alla base delle «azioni messe in atto dal sindaco», non c'è, dice Versalis, «alcuna preliminare indagine sulla realtà del fatti». L’azienda dichiara che parteciperà ad un incontro « soltanto successivamente alla revoca dell’ordinanza del sindaco e la conseguente ripresa delle attività industriali » . Sul piano legale, intanto, Versalis ha già intrapreso due iniziative. Anzitutto, un’istanza di accesso alla relazione di Arpa Puglia e un’istanza di riesame dei provvedimenti di Rossi. Citando i dati Arpa Puglia, Versalis dichiara «che la qualità dell'aria registrata dalla rete di monitoraggio delle centraline di Brindisi risulta migliorata nell'ultimo decennio e ben all'interno dei parametri previsti dalle normative sulla qualità dell'aria » .
Una seconda ordinanza del sindaco tiene bloccati gli impianti del polo chimico pugliese