Nuovo accordo Gucci-Intesa Sanpaolo: corsia agevolata al credito per la filiera
Partnership già lanciata nel 2015 per garantire il sostegno a Pmi e artigiani
Uno dei grandi nomi della moda, la maison Gucci ( gruppo francese Kering), va in aiuto delle piccole e medie aziende della propria catena di fornitura, tutta made in Italy, che in questa fase di crisi da Covid sono a corto di liquidità o hanno bisogno di credito per finanziare la crescita. E lo fa insieme a un partner bancario storico, Intesa Sanpaolo, con cui già da anni sperimenta un programma di sostegno alla filiera produttiva.
Il nuovo accordo Gucci- Intesa Sanpaolo ripropone un'idea che ha dato buoni frutti: l'azienda capofila garantisce per i piccoli, che possono così avere migliori condizioni di rating e sconti su prodotti e servizi finanziari.
«Grazie a questa nuova partnership – affermano in un comunicato Gucci e Intesa Sanpaolo - le aziende che fanno parte della filiera Gucci potranno beneficiare del “valore” della capo- filiera, con l'effetto di vedersi riconoscere termini e condizioni vantaggiosi e di poter accedere a finanziamenti in tempi rapidi». Velocizzare l'accesso alla liquidità e usufruire di agevolazioni dirette alla clientela corporate di grandi dimensioni sono tra i vantaggi della partnership.
L'accordo abbraccia tutta la filiera dei fornitori di Gucci, dunque centinaia di aziende e laboratori nei comparti della pelletteria, scarpe, accessori, abbigliamento, gioielleria, che danno lavoro a oltre 20mila persone.
Gucci ormai da tempo ha messo a punto un sistema di valutazione dei propri fornitori grazie alle competenze finanziarie di Intesa Sanpaolo. La collaborazione tra i due gruppi su questo terreno è cominciata addirittura nel 2013, quando Gucci e Cassa di risparmio di Firenze (gruppo Intesa) strinsero il primo accordo per condividere le informazioni sui fornitori di pelletteria del brand e sostenerli nell'accesso al credito. Quell'esperimento, che apriva alla possibilità di costruire il rating bancario arricchendo i dati dei bilanci aziendali con le informazioni “qualitative” fornite dal brand ( per esempio sui tempi di consegna dei prodotti), si trasformò poi nel programma “Sviluppo Filiere” varato da Intesa nel 2015 e applicato a tante filiere made in Italy.
Il programma “Sviluppo Filiere” è lo stesso che ora viene aggiornato e riproposto per tamponare questa fase difficile. « Il nostro obiettivo – dice Marco Bizzarri, presidente e ceo di Gucci - è assicurare che la bandiera del made in Italy, mentre l'economia riparte, possa continuare a rappresentare il patrimonio italiano nel mondo come ha sempre fatto finora » .
« Il progetto Sviluppo Filiere - aggiunge Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo - vuole essere un ulteriore strumento che offriamo alle piccole e medie imprese italiane, con uno sguardo rivolto al presente, in modo da aiutarle ad affrontare l'emergenza di questi mesi, e uno proiettato al futuro, per sostenerle verso la ripresa economica e nei progetti di sviluppo, anche in ambito internazionale » .