Fondo per il turismo per salvare 580mila posti di lavoro
Marina Lalli in audizione alla Camera: senza misure urgenti non c’è ripartenza
In audizione alla commissione Bilancio della Camera la richiesta è stata quella di prevedere un vero Fondo per il Turismo organizzato e degli eventi, e aumentare quello attualmente previsto dal decreto rilancio (Fondo Turismo) ad almeno 750 milioni di euro. Inoltre, sul fronte degli ammortizzatori sociali, 18 settimane aggiuntive e continuative fino al 31 ottobre 2020 e modifiche al meccanismo del tax credit turismo.
Marina Lalli, direttore generale di Federturismo-Confindustria, ha spiegato che questi sono i presupposti per «salvare almeno 580mila posti di lavoro, tra occupati diretti e indiretti. Sino a che non avremo la garanzia che questi provvedimenti verranno adottati, le nostre aziende - agenzie di viaggio, agenzie di eventi, tour operator - non potranno riprendere l’attività». In particolare, sul tax credit turismo, ovvero il “bonus vacanze” - una delle misure più attese dalle famiglie - Federturismo sottolinea che «la filiera del turismo organizzato beneficerà in modo marginale di questo stimolo alla domanda, che privilegerà un rapporto diretto tra cliente e struttura alberghiera, avendo tra l’altro escluso i mezzi di trasporto». Di qui la richiesta che ne venga modificato l’impianto «rendendo direttamente liquidabile il valore presso qualunque istituto bancario» e che possa essere riconosciuto anche «per l’acquisto di pacchetti turistici o di servizi turistici collegati da fruire in Italia».
I segnali che si registrano nel settore sono contraddittori e mostrano grande incertezza: sabato 30 maggio Jesolo brinderà - in un degli stabilimenti, il Manzoni, simbolo della ripresa perché il primo ad organizzarsi - all’apertura della stagione 2020, ma nella stessa località Caribe Bay, il Parco a tema acquatico più premiato d’Italia, fa sapere che tornerà nel 2021: «Una decisione sofferta, ma inevitabile».
Da registrare sono però gli investimenti ne futuro del turismo: conclusa la fase di lockdown dovuta all’emergenza sanitaria, Zermatt Bergbahnen ha ripreso in queste settimane i lavori per la realizzazione del «Matterhorn glacier ride II», opera che rientra nel progetto Alpine X, grazie alla quale per la prima volta si potrà effettuare un attraversamento alpino via funivia in qualsiasi periodo dell’anno. Pronta tra poco più di dodici mesi, in tempo per la stagione invernale 2021/2022, la funivia trifune che collegherà sul versante svizzero Testa Grigia e Piccolo Cervino sarà realizzata dall’altoatesina Leitner ropeways e avrà un costo di 35 milioni di franchi svizzeri. Completerà il collegamento tra BreuilCervinia e Zermatt, e, con i suoi 3.800 metri, diventerà la più alta traversata delle Alpi in funivia.
L’installazione a questa altitudine richiede grande precisione da parte degli operai edili, e presenta sfide inedite per gli ingegneri funiviari di Leitner ropeways che hanno cercato una soluzione su misura, adatta alle difficili condizioni. La maggiore stabilità al vento del sistema trifune permette alla campata di circa 1,7 chilometri tra le due stazioni di fare a meno dei sostegni. Alta tecnologia e design: concepite da Pininfarina, le cabine hanno sedili in pelle riscaldati, e chi cerca lusso e avventura può prenotare, tra Testa Grigia e il Piccolo Cervino, le cabine Crystal ride, con cristalli Swarovski e il pavimento in vetro che permette la vista sul ghiacciaio.