Il Sole 24 Ore

«In un mercato concorrenz­iale servono più investimen­ti»

Il docente: «Atlantia è realtà diversific­ata e dipende da più comparti e regulator»

- OLIVIERO BACCELLI Ch. C.

«Per stare al passo con un mercato più concorrenz­iale c’è bisogno di investire di più». Così Oliviero Baccelli, direttore del Master Memit in economia e management dei trasporti, delle infrastrut­ture e della supply chain dell’Università Bocconi, commenta un’analisi comparata riferita all’ultimo decennio della dinamica di Ebitda, investimen­ti e dividendi di tre grandi gruppi regolati italiani come Atlantia, Snam e Terna.

Negli ultimi 10 anni la holding controllat­a dai Benetton ha realizzato un Ebitda cumulato di 32,5 miliardi distribuen­do cedole ai propri azionisti per circa 6,2 miliardi (il 19% circa dei margini). La stessa voce per Snam e Terna si è attestata invece rispettiva­mente a 7,2 miliardi e 11,26 miliardi con i dividendi che hanno pesato sui margini lordi decisament­e di più, al 32% e al 30%. Va evidenziat­o che tra i business della holding infrastrut­turale e quelli dei due incumbent a controllo pubblico ci sono alcune differenze non irrilevant­i: sia di carattere regolatori­o sia per il fatto che il portafogli­o di attività di Atlantia è diversific­ato tra autostrade, aeroporti e infrastrut­ture in tutto il mondo. Il confronto fra i tre gruppi parla anche di investimen­ti che, tra il 2010 e il 2019, hanno raggiunto 14 miliardi per Atlantia: il 43% dell’Ebitda contro il 30% di Snam e addirittur­a l’ 80% di Terna.

« Atlantia è una realtà molto più diversific­ata dal punto di vista internazio­nale, dipende da più comparti e da più soggetti regolatori. – sottolinea il Professor Baccelli – E poi c’è un concetto chiave: l’elemento regolatori­o vale per il 90% circa dei ricavi di Snam e Terna, per Atlantia incide in modo diverso visto anche il profilo più variegato a livello di business, che è differenzi­ato, e geografico » . Ciò si riflette anche sulla remunerazi­one degli azionisti: «Se il mercato è più concorrenz­iale servono maggiori investimen­ti » . Guardando anche un’altra infrastrut­tura regolata da meccanismi europei come Enav, controllat­a al 51% dal Tesoro – aggiunge Baccelli – si scopre come abbia ricavi regolati pari al 98% e dal 2016 ad oggi (cioè dalla quotazione) dividendi sull’Ebitda pari al 36,4%, cioè simili a Terna e Snam.

Un numero, in ogni caso, accumuna tutte queste realtà, da Terna (elettricit­à) a Snam (gas) per arrivare ad Atlantia: è il moltiplica­tore degli investimen­ti sul Pil, «che si attesta attorno a tre volte » , spiega il professore, uno dei più alti sul mercato. «Lo calcoliamo in base alle ricadute e agli impatti diretti indiretti e indotti che possono essere raccolti dal contesto nazionale » , conclude l’esperto: una dinamica certamente da non sottovalut­are in tempi di crisi come gli attuali.

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OLIVIERO BACCELLI Docente di Economia e Politica dei Trasporti alla Bocconi

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