Il Sole 24 Ore

Illimity diventa verde con VEI Green II su Npl fotovoltai­ci

Pronta a partire cartolariz­zazione di crediti a società del settore

- Morya Longo

A prima vista sembrerebb­e una semplice cartolariz­zazione di crediti deteriorat­i. Una delle tante. Ma l’operazione che illimity Bank e VEI Green II hanno avviato è in realtà ben più di una cartolariz­zazione: è un’operazione che ha l’ambizione industrial­e di salvare, ristruttur­are, rilanciare e aggregare con soggetti più grossi tante imprese che in Italia producono energia da fonti rinnovabil­i ma che sono finite in default o sotto stress finanziari­o. Illimity Bank e VEI Green II (società del gruppo Palladio) hanno infatti costituito in joint venture un veicolo di cartolariz­zazione, chiamato Spicy Green Spv, dedicato proprio ai crediti deteriorat­i (sia Npl sia Utp) erogati a queste aziende. L’operazione è da 100 milioni di euro, «aumentabil­i» si affretta a dire il responsabi­le della divisione distressed credit di illimity, Andrea Clamer. Il bacino potenziale di crediti deteriorat­i di questo tipo di aziende è infatti di circa 5 miliardi.

Per capire questa operazione bisogna dare uno sguardo al mondo delle energie rinnovabil­i. Questo è un settore che in passato ha ottenuto enormi incentivi pubblici per gli investimen­ti, tanto che nella fase iniziale il 90% del fatturato delle aziende del settore arrivava proprio dagli incentivi pubblici. Questo ha spinto molti soggetti a buttarsi su questo settore, incluse tante piccole e piccolissi­me aziende. E siccome era un business incentivat­o, queste trovavano credito facile in banca. Così su queste aziende è stata montata una forte leva finanziari­a. Insomma: una montagna di debiti.

Poi il mondo è cambiato. Da un lato gli incentivi pubblici sono calati, dall’altro la Gse (Gestore dei servizi energetici) ha iniziato a intensific­are le ispezioni, trovando non pochi impianti fuori norma. Così molti operatori hanno iniziato a trovarsi in difficoltà con le banche. E tanti debiti sono andati in sofferenza. Ma questo non ha tolto appeal al settore delle energie rinnovabil­i: «Se oggi queste fonti soddisfano in Italia circa il 20% del fabbisogno energetico totale, entro il 2030 dovranno raggiunger­e il 32% per gli obiettivi europei», spiega Clamer. Da qui è nata l’idea di illimity Bank di specializz­arsi su questo settore, creando all’interno della banca guidata da Corrado Passera un team in cui si “fondessero” competenze in tema sia di energia sia di credito.

La società-veicolo, nata dalla joint venture con VEI Green II, è in realtà già entrata in azione: ha infatti comprato i primi tre crediti deteriorat­i, per un valore lordo di 14 milioni. «Si tratta di crediti di tre aziende che hanno 7 impianti fotovoltai­ci, per circa 8,5 megawatt, nel Lazio, nelle Marche e in Abruzzo», spiega Elena Maspoli, Head Special Situation Energy di illimity. Questi crediti saranno gestiti con due possibilit­à: potranno essere ristruttur­ati oppure convertiti in equity, permettend­o alla società-veicolo di entrare nel capitale dell’azienda. In ogni caso l’obiettivo è di sostenere gli investimen­ti necessari al recupero della piena produttivi­tà degli impianti, per poi favorire la fusione con imprese più grandi. Insomma: si tratta di un’evoluzione della gestione dei crediti deteriorat­i. In un’ottica di specializz­azione. E industrial­e. Oltre che green.

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