Il Sole 24 Ore

Pittarosso e Conbipel, brand storici in concordato

Gli azionisti, i fondi Oaktree e Lion, lasciano la presa L’opzione cavalieri bianchi

- Carlo Festa

Per anni gli spot di Pittarosso e Conbipel sono stati appuntamen­ti fissi negli spazi pubblicita­ri tv: campagne di comunicazi­one ben studiate come quella nota della showgirl Simona Ventura che nel 2014, vestita di rosso, urlava « Pittarosso, scarpe a più non posso » . O per andare ancora più indietro nel tempo lo spot « Pelle pellissima, Conbipel » che nel lontano 1984 aveva rivoluzion­ato il mondo della pubblicità.

Tempi lontanissi­mi, a maggior ragione oggi in epoca di coronaviru­s. Il retail è al collasso, al termine del « lockdown » , e tutti i gruppi chiedono interventi governativ­i. C’è poi chi, come appunto Pittarosso e Conbipel, non è riuscito a passare indenne anche per motivi finanziari, precedenti alla pandemia, la grande crisi che sta attanaglia­ndo il settore. Pittarosso starebbe per presentare domanda di concordato, mentre Conbipel è già in una procedura di concordato in bianco.

Per Pittarosso si tratta di una scelta arrivata dopo un’infinita trattativa con il mondo bancario per la ristruttur­azione del debito. Dopo avere rotto i covenant, l’azienda, controllat­a dal fondo americano Lion Capital, aveva chiesto uno standstill alle banche creditrici esposte per 200 milioni di euro: tra queste Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, e con una piccola quota BancoBpm, Sparkasse- Cassa di Risparmio di Bolzano e Bnl. Il debito era eredità dell’acquisizio­ne del 2014, quando Lion Capital ha comprato Pittarosso da 21 Investimen­tiper 280 milioni. Ora qualche fondo specializz­ato sta guardando il dossier: nelle settimane passate, secondo Reorg, era in trattativa Pillarston­e.

E il concordato in bianco al Tribunale di Asti è stato chiesto anche da Conbipel, azienda di di Cocconato d’Asti controllat­a dal fondo Usa Oaktree. Il gruppo aveva già avuto una ristruttur­azione ( in base all’articolo 182 bis della legge fallimenta­re) nel 2014. Ora secondo le indiscrezi­oni alcuni cavalieri bianchi, entro metà giugno, potrebbero fare delle offerte all’advisor Vitale: in campo sia fondi sia gruppi strategici italiani ed esteri.

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