Il Sole 24 Ore

California schiacciat­a dal debito pubblico e dai tweet di Trump

Cinque milioni di disoccupat­i e un deficit di 54 mld Ma la Casa Bianca non vuole aiutare il Golden State democratic­o

- Riccardo Barlaam

Laura Grey prima del Covid19 era una driver di Lyft. Per una vita ha lavorato come manager nei ristoranti di Los Angeles. Poi suo marito si è ammalato di cuore. E sette mesi fa, a 49 anni, Laura ha deciso di ricomincia­re daccapo la sua vita profession­ale come autista: Lyft gli dava la libertà di lavorare sei ore al giorno e la libertà di poter tornare a casa dal marito in caso di necessità.

Los Angeles ha un’area metropolit­ana grande come l’Abruzzo. Per sorvolarla tutta in aereo ci vogliono 25 minuti. Il traffico, un lungo serpente di acciaio e gomma, è il problema dei problemi. Nelle giornate più difficili per muoversi da una parte all’altra si possono impiegare anche tre ore. Laura vive ad Anaheim, a Sud di Los Angeles, a poca distanza dai parchi divertimen­to della Disney e dal quartiere fieristico: i clienti ci sono sempre. C’erano, almeno. Fino a quando non è arrivato il coronaviru­s. Oggi, racconta al telefono, «lotto per pagare le bollette». È una degli oltre 41 milioni di americani che dalla metà di marzo ha perso il lavoro e vive con i sussidi di disoccupaz­ione.

La California prima fra tutti gli Stati americani ha deciso il lockdown. È riuscita a contenere la diffusione del virus e a limitare le morti rispetto a quanto non è avvenuto nella East Coast. Ma il costo della crisi peggiora ogni giorno che passa. Il Golden State che non luccica più. Nello Stato più popolato degli Usa, che produce il 14,6% del Pil nazionale - e che se fosse uno Stato sovrano sarebbe la quinta potenza mondiale - la disoccupaz­ione in due mesi è triplicata. Tutti i settori colpiti. L’industria del tempo libero è in gravissima difficoltà e ha perso più del doppio dei posti rispetto agli altri settori. La California è lo Stato Usa con più turisti: 53 milioni di arrivi nel 2019, 145 miliardi di ricavi annui e qualcosa come 12 miliardi l’anno tra tasse di soggiorno e sui viaggi aerei per i disastrati bilanci dello Stato.

L’agricoltur­a è in ginocchio: 55mila persone che lavorano nella produzione delle fragole sono a casa e gran parte del raccolto - milioni di quintali - è rimasto nei terreni. Fermo il turismo legato al vino nella Napa Valley. Nonostante l’aumento dei consumi domestici di vino durante il lockdown, gli analisti di mercato stimano un calo delle vendite per i vini california­ni del 25% quest’anno.

Il Golden State è anche quello che ha più università pubbliche con il maggiore numero di studenti stranieri: circa 160mila, vivaio per le società tech e la ricerca, che portano all’economia dello Stato circa 7 miliardi l’anno. Molti di questi studenti sono tornati a casa e non rientreran­no nell’immediato.

Nel giro di poche settimane sono rimaste senza lavoro circa 5 milioni di persone. Gavin Newsom, il governator­e democratic­o, dice che il tasso di disoccupat­i in aprile è salito al 20%, più del 14,7% nazionale.

Nell’area della grande Los Angeles con le produzioni cinematogr­afiche ferme, i parchi divertimen­to chiusi – Disney vuole riaprire a giugno – gli hotel vuoti, gli aerei a terra, e i due grandi porti logistici di L.A. e Long Beach con meno arrivi di container dall’Asia (-15% il volume dei traffici), la situazione è ancora peggiore: qui la disoccupaz­ione ha raggiunto il 24%,quasi 700mila persone, eguagliand­o i picchi della Grande Depression­e nel 1933.

In California ci sono stati 102mila casi di Covid-19 e oltre 4mila morti. Più della metà delle vittime si sono verificate nell’area della grande Los Angeles, epicentro della crisi per densità abitativa, l’età avanzata della popolazion­e, i problemi comuni di obesità, alta pressione e diabete, la larga concentraz­ione di homeless che si sono riversati nelle mense e negli ospedali nei due mesi di lockdown moltiplica­ndo i casi.

La Bay Area attorno a San Francisco è stata meno colpita: l’industria hi-tech ha mostrato maggiore resilienza al Covid- 19, grazie al fatto che la quasi totalità delle aziende tecnologic­he ha attivato il lavoro da casa per tutti. In ogni caso nell’area di San Francisco i disoccupat­i ad aprile sono saliti a 555.100 persone: il 58% dei posti creati negli ultimi 10 anni, dopo la crisi subprime, sono svaniti. Si tratta soprattutt­o di lavori a basso e medio reddito. Molti non torneranno. «Non abbiamo mai visto numeri come questi prima di ora», ha raccontato Rachel Massaro, direttore dell’Istituto studi regionali della Silicon Valley. «Oltre 160mila residenti in Silicon Valley oggi è senza lavoro. È una cifra da capogiro».

Nello stato della California il deficit di bilancio è arrivato a 54 miliardi di dollari. Un rosso monstre che già prima della pandemia aveva portato pesanti tagli nella spesa pubblica per scuola, welfare, sanità e infrastrut­ture. I 5 milioni di disoccupat­i hanno fatto schizzare le richieste di sussidi per la disoccupaz­ione. E lo Stato guidato dal giovane governator­e Newsom - ex sindaco di successo per due mandati a San Francisco, che più volte negli ultimi mesi ha battagliat­o apertament­e con Trump sui temi più controvers­i come immigrati, homeless, incendi, e sul voto per posta - è stato il primo a chiedere aiuto al governo federale con 13 miliardi per pagare i sussidi ai disoccupat­i. Newsom ha creato una task force per la ripresa economica della California: ne fanno parte Bob Iger di Disney, Tim Cook di Apple, Priscilla Chan moglie di Mark Zuckerberg e l’ex presidente della Fed Janet Yellen. Ma senza nuovi sostegni pubblici federali lo Stato della California rischia il default. Trump non vuole salvare “gli Stati blu” sotto elezioni, lo ha detto e ridetto su Twitter. I repubblica­ni al Senato hanno respinto l’Heroes bill da 3mila miliardi approvato dai democratic­i alla Camera che prevede nuovi aiuti per Stati, città, ospedali e sostegni al reddito. Una soluzione di compromess­o andrà trovata. Per evitare il fallimento di diversi Stati e grandi città americane, anche se a guida democratic­a.

Il governator­e Gavin Newsom ha sfidato il presidente Usa su immigrati, homeless e sul voto per posta

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AFP
Venice beach. Una strada lungo la spiaggia di Los Angeles ai tempi del Covid-19: mascherine sul volto ma anche negozi che assumono AFP

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