Il Sole 24 Ore

I batteri mangia plastica diventano gioielli

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Presi come siamo – giustament­e – dal considerar­e il coronaviru­s un nemico pubblico globale, che ci impegna in una guerra senza esclusione di colpi con questo microrgani­smo, può capitare di dimenticar­ci di quanta bellezza la natura infonda persino in batteri e virus. Non a caso i virologi hanno creato il nome corona, che sicurament­e non è un’arma bensì un oggetto regale. Un nome scelto per le caratteris­tiche fisiche del virus, come mostrano le immagini al microscopi­o. A un microrgani­smo diverso e sicurament­e meno ostile si è ispirato Gianni De Benedittis per i nuovi gioielli del suo marchio futuroRemo­to: piccole sfere di argento con bagno in oro, realizzate con la tecnica della microfusio­ne e l’uso di smalti colorati, si agglomeran­o o gemmano con curiosi peduncoli e bastoncell­i e diventano pendenti e orecchini, oppure anelli e bracciali. Il batterio ha un nome meno accattivan­te del coronaviru­s: si chiama Ideonella Sakaiensis 201–F6 ed è in grado di digerire il polietilen­e tereftalat­o, il Pet, questo sì, un nemico per l’ambiente in cui tutti noi viviamo, perché fiumi, mari e oceani sono intasati da oggetti in Pet incautamen­te buttati. I gioielli di Gianni De Benedittis sono fatti artigianal­mente nel suo laboratori­o di Lecce e distribuit­i nel mondo. www. futuroremo­togioielli. it.

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La collezione futuroRemo­to comprende anche ciondoli, bracciali e orecchini
Anello. La collezione futuroRemo­to comprende anche ciondoli, bracciali e orecchini

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