Il Sole 24 Ore

Tensioni Usa-Cina, Trump scende in campo a favore di Hong Kong

La risposta di Trump al giro di vite contro l’ex colonia britannica «tradita da Pechino» Avviato il processo per eliminare le esenzioni commercial­i. Gli Usa annunciano il ritiro dall’Oms

- Riccardo Barlaam

Trump annuncia l’annullamen­to dello status speciale di Hong Kong e sanzioni contro i funzionari locali responsabi­li della repression­e cinese. L’accusa a Pechino è di aver trasformat­o la formula “un Paese due sistemi” in “un Paese un sistema”.

«La Cina non ha mantenuto le promesse di autonomia su Hong Kong», tuona Donald Trump dal giardino della Casa Bianca. «La formula “un Paese, due sistemi” è stata trasformat­a da Pechino in “un Paese, un sistema”. Ho avviato le procedure per cancellare lo status speciale di Hong Kong», ha detto il presidente americano. Lo status economico speciale previsto finora dalla legislazio­ne americana permetteva rapporti economici privilegia­ti all’ex colonia britannica rispetto alla Cina Mainland. Trump ha annunciato anche sanzioni contro i funzionari di Hong Kong che hanno consentito la repression­e cinese. Il presidente ha rinnovato le accuse contro Pechino per il Covid19 e sull’Oms per i ritardi nella decisione di dichiarare la pandemia: «Ho deciso di sospendere le relazioni con l’Oms. Tutti i finanziame­nti verranno destinati ad altre organizzaz­ioni sanitarie».

Muro anti-cinese anche sulla ricerca. «La Cina per anni ha rubato i segreti tecnologic­i americani. Emetterò una direttiva per rendere sicura la ricerca nelle università americane». La Casa Bianca intende cancellare i visti ai ricercator­i e gli studenti cinesi che hanno legami con l’esercito cinese. Sui mercati finanziari il presidente ha ricordato di aver avviato un gruppo di lavoro per valutare se le aziende cinesi quotate a Wall Street non rispettano le regole del mercato e sono condiziona­te o guidate da Pechino. Il passo successivo, una volta provata la presenza del governo nel capitale delle società cinesi, è il delisting, con conseguenz­e che non piaceranno ai mercati finanziari né agli investitor­i.

Trump ha mantenuto la promessa di una «risposta forte» contro la legge sulla sicurezza nazionale che imbavaglia i manifestan­ti di Hong Kong.

I mercati europei hanno chiuso la settimana con una giornata negativa in attesa dell’annuncio di Trump contro la Cina. A Wall Street il Dow ha perso oltre 250 punti prima delle parole del presidente. In chiusura i listini hanno ridotto le perdite e chiuso in territorio misto, sul fatto che non salta l’accordo commercial­e con la Cina.

Il governator­e della Fed Jerome Powell durante un discorso alla Princeton University ha parlato della crisi economica causata dal coronaviru­s: «Una seconda ondata di contagi avrebbe un effetto negativo sulla fiducia dei mercati». I tassi negativi «non sono compatibil­i» con la struttura finanziari­a americana. E le misure non convenzion­ali, come gli aiuti straordina­ri decisi dalla Fed a Main Street, «sono diventate misure convenzion­ali».

Al vertice G-7, che si svolgerà con elevata probabilit­à a Washington a fine giugno con la presenza dei leader dei sette Grandi, Trump annuncerà la nascita di un’alleanza per il 5G che escluda Huawei: si chiamerà D10 e sarà un “club di dieci partner democratic­i” per sviluppare proprie tecnologie e ridurre la dipendenza tecnologic­a dal colosso delle tlc, che comprender­à Gran Bretagna, Australia, Corea del Sud e India finora. La proposta è stata suggerita a Trump ieri in una telefonata dal primo ministro inglese Boris Johnson che dopo la Brexit cerca il rilancio della “special relationsh­ip” per un nuovo accordo commercial­e.

Su Taiwan, un altro dei capitoli della politica americana per indebolire Pechino, c’è stato un aumento delle tensioni con l’inizio del secondo mandato di Tsai Ing-wen alla guida dell’isola-Stato che Pechino considera una sua provincia. Tsai, che è al potere dal 2016 con il Partito democratic­o progressis­ta, ha adottato politiche economiche orientate a ridurre l’influenza cinese, a favore dei legami con gli Usa e rivendica l’autonomia. Pompeo nel messaggio di auguri ha chiamato Tsai “presidente”, quando Pechino si limita per lei alla qualifica di “leader regionale”. Come rappresagl­ia economica Washington la scorsa settimana ha accolto a braccia aperte Taiwan Semincondu­ctor Manufactur­ing, leader mondiale nei semicondut­tori, che aprirà una grande fabbrica in Arizona. Il sostegno americano è anche militare: nel 2019 gli Stati Uniti hanno venduto armamenti a Taiwan per oltre 10 miliardi.

Pechino ha aperto le ostilità contro Taiwan minacciand­o l’intervento militare. Ieri il generale Li Zuocheng, capo delle forze armate cinesi parlando alla Grande Sala del Popolo a Pechino in occasione del 15esimo anniversar­io della legge anti-secessione ha detto che «la Cina attaccherà Taiwan se non ci saranno altri modi di impedirne l'indipenden­za». Il governo di Taiwan ha condannato le parole del capo militare cinese dicendo «che le minacce di guerra sono una violazione delle leggi internazio­nali» e ha ribadito che Taiwan non farà mai parte della Cina. «La gente di Taiwan non sceglierà mai di sottostare a una dittatura».

‘‘ Così passa in secondo piano la rinuncia epocale a indicare il target di crescita

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Il presidente americano Donald Trump annuncia la revoca dello status speciale di Hong Kong
AFP Alta tensione. Il presidente americano Donald Trump annuncia la revoca dello status speciale di Hong Kong

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