Più certezze per le aziende: stabilizzare industria 4.0
Visco: le imprese «per essere competitive devono investire in nuove tecnologie» aprendosi a «capitali e professionalità esterne» e curando la formazione del personale
Per ridare slancio agli investimenti, veri grandi assenti di questa Fase due dell’emergenza Covid, bisogna dare « certezze » alle imprese. Come? Basterebbe a esempio « stabilizzare» gli strumenti di incentivazione che finora hanno funzionato come industria 4.0 e l’aiuto per la crescita economica (Ace) destinati invece ogni anno a essere prorogati magari mutando pelle come già accaduto in passato. Circostanze che non aiutano certo chi vuole investire. A ricordarlo è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco che nelle sue considerazioni finali non può fare a meno di sottolineare ancora una volta come le imprese «per essere competitive devono investire in nuove tecnologie e in innovazione» aprendosi a «capitali e professionalità esterne» e curando la formazione del personale.
Perché « solo innalzando l’efficienza dei processi di produzione e la qualità dei beni e dei servizi offerti » avverte Visco, si può far crescere le imprese. Che oggi hanno a disposizione incentivi «non affatto irrilevanti» come dimostra la «positiva esperienza delle misure di aiuto alla crescita economica e di Industria 4.0 » . Peccato però che questa esperienza - secondo il governatore di Bankitalia - non sia stata valorizzata abbastanza « razionalizzando e dando stabilità agli strumenti» e offrendo così «certezze a chi vuole affrontare la sfida dell’innovazione » .
L’effetto di queste incertezze nel 2019 ha avuto un impatto sul volume degli investimenti lordi messi in pista dalle imprese, come dimostrano le tabelle pubblicate dalla Relazione annuale di Bankitalia. Che dopo le crescita del 3,2% e del 3,1% del 2018 e del 2018 l’anno dopo si è dimezzata scendendo a un +1,4 per cento. «Un ritmo notevolmente inferiore rispetto al biennio precedente - avverte la Relazione - a causa dell’indebolimento dell’attività economica e della diffusa incertezza » . Ma in particolare - sottolinea ancora Bankitalia - « la spesa per beni strumentali, dopo un quinquennio di robusta crescita, ha decelerato marcatamente, risentendo sia della riduzione della capacità produttiva utilizzata, legata all’evoluzione dell’economia globale, sia dell’affievolimento dell’effetto degli incentivi fiscali registrato negli anni precedenti » .
Nel mirino il passaggio complicato e non rapido del piano 4.0 che dalla fase degli iper e super ammortamenti sugli investimenti è passato a quello del credito d’imposta che di fatto ancora deve entrare a pieno regime. È poi rimasto inascoltato da parte del Governo il monito di Visco a stabilizzare il piano di incentivi. L’occasione per dare maggiori certezze poteva essere quella del treno del decreto Rilancio, ma i tentativi del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli di rendere stabile l’agevolazione sugli investimenti in beni e macchinari del piano transizione 4.0 - il credito d’impostavaria dal 6 %al 15% in base alle somme investite - sono andati finora a vuoto. Il ministro ha però promesso di far diventare il piano strutturale nella prossima legge di bilancio: « C’è il mio impegno», ha detto Patuanelli nei giorni scorsi. «Il 4.0 nasce tempo fa ma abbiamo fatto un aggiornamento passando da Industria 4.0 a Impresa 4.0 a Transizione 4.0 - ha aggiunto il ministro -, cercando di dare nuova linfa verso l’innovazione per le nostre imprese». Un cambiamento che punta ad ampliare la platea delle imprese che avranno accesso alle agevolazioni ( il Mise stima una partecipazione del 40 per cento in più) che però deve ancora passare alla prova dei fatti. Lo tsunami Covid ha bloccato dallo scorso febbraio gran parte dei piani di investimento delle imprese.
L’unica garanzia è che gli incentivi del piano 4.0 saranno in vigore fino a dicembre 2020. Troppo poco in questa stagione di profonde incertezze dove un forte segnale di aiuto agli investimenti delle imprese in macchinari e digitalizzazione, magari con la stabilizzazione definitiva degli incentivi, sarebbe sicuramente stato di grande aiuto.