Renault vara un’altra cura da cavallo con maxi tagli
Entro il 2024 la capacità di produzione sarà ridotta da 3,8 a 3,3 milioni di veicoli In arrivo 14.600 esuberi Senard: «Attendiamo De Meo, a lui la strategia»
Due miliardi di risparmi in tre anni e 14.600 esuberi. Sono alcuni dei numeri contenuti nel nuovo piano lacrime e sangue della casa francese
La grande crisi dell’auto scatenata dalla pandemia non risparmia Renault, che avvia una cura draconiana per garantirsi il futuro. Una rivoluzione che arriva tre giorni dopo la presentazione del cambio radicale di strategia nel quadro dell’Alleanza con Nissan e Mitsubishi: addio ai progetti di fusione e razionalizzazione della produzione sul modello leader- follower, ovvero per ogni modello uno sviluppo parallelo delle case alleate, con un risparmio del 40% sugli investimenti in sviluppo.
Il gruppo transalpino (che comprende anche i marchi Dacia, Renault Samsung Motors, Alpine e Lada e l’impegno in Formula 1, che intende mantenere) è andato ancora oltre ed ha annunciato ieri un drastico piano di risparmi per oltre 2 miliardi di euro su tre anni, che prevede la riduzione della capacità di produzione dai 3,8 milioni di veicoli nel 2019 a 3,3 milioni entro il 2024 e il taglio di circa 14.600 posti di lavoro nel mondo (su 180mila per 40 fabbriche), 4.600 dei quali in Francia. Il mercato ha dato il suo verdetto: il titolo ha subito una pesante flessione.
« Si tratta di un’operazione non solo difensiva - ha commentato il presidente Jean-Dominique Senard - ma anche offensiva, per mentenere competitività. Questo piano sarebbe stato portato avanti Covid-19 o meno, il virus lo ha solo reso più urgente » . Il gruppo ha accusato lo scorso anno la sua prima perdita netta in 10 anni ed è in attesa di un credito di 5 miliardi, garantito dallo Stato primo azionista con il 15%(«ma non abbiamo fretta», ha precisato il presidente). Accanto a Senard la cfo e ceo ad interim Clotilde Delbos, assente quello che dal 1° luglio sarà il nuovo ceo, Luca De Meo. « Lo attendiamo con grande piacere, dovrà occuparsi della visione strategica del gruppo», ha aggiunto Senard.
In attesa del nuovo ceo il piano prevede «un miglioramento dell’efficienza e una riduzione dei costi di impiantistica», per circa 800 milioni di euro, l’ottimizzazione dell’apparato industriale con risparmi per circa 650 milioni, una « maggiore efficienza delle funzioni di supporto» per 700 milioni. Il costo stimato per la realizzazione del piano è di 1,2 miliardi di euro. « In un contesto fatto di incertezze e complessità, questo progetto è vitale per garantire una performance solida e duratura » , ha sottolineato Delbos.
In Francia il gruppo sarà organizzato su «aree strategiche che hanno un futuro promettente » : i veicoli elettrici, i veicoli commerciali leggeri, l'economia circolare e l'innovazione ad alto valore aggiunto. Più nel dettaglio, il piano al 2022 prevede a livello di «ottimizzazione della produzione » , la sospensione dei progetti di aumento della capacità in Marocco e Romania, lo studio dell'adattamento delle capacità di produzione in Russia, lo studio della razionalizzazione della produzione delle scatole del cambio nel mondo. In Francia saranno sei gli impianti coinvolti nella ristrutturazione.
Nel sito di Flins, il principale in Francia, al centro di molte polemiche nei giorni scorsi per le voci di una sua chiusura, il gruppo prevede « la creazione di un ecosistema di economia circolare», incluso il trasferimento delle attività di un altro sito, quello di Choisy-le Roi. È prevista «una riflessione sulla riconversione» dello stabilimento di Dieppe, una volta terminata la produzione della Alpine A110. Per le fabbriche di Douai e Mabeuge si prevede la creazione di «un centro di eccellenza» per i veicoli elettrici e i veicoli commerciali leggeri. Quanto alle Fonderie de Bretagna, « Renault sta avviando una revisione strategica».
Il piano prevede anche il trasferimento della quota di Renault nella Dongfeng Renault Automotive Company in Cina alla Dongfeng Motor Corporation e la cessazione delle attività sulle auto termiche a marchio Renault nel mercato cinese.