Il Sole 24 Ore

Mps, dall’Ue ok alla bad bank Azioni Amco ai soci del Monte

Circa 9 miliardi di Npl saranno conferiti all’ex Sga senza obbligo di svalutarli Vestager ribadisce: l’istituto dovrà essere ri-privatizza­to Ieri il rimbalzo del 12,88%

- Luca Davi

Si sblocca la trattativa per lo scorporo dei crediti deteriorat­i di Mps ad Amco. A confermarl­o ieri è stata la vicepresid­ente esecutiva della Commission­e e responsabi­le della concorrenz­a Margrethe Vestager. «Siamo stati in contatto con le autorità italiane » , ha detto, e anche « sulla valutazion­e degli asset che sono stati trasferiti, e da quello che possiamo vedere non è un’operazione di aiuti, è stata decisa prima della crisi Covid » . Spetta a ogni Stato « decidere se notificare o meno » , ha detto ancora la vicepresid­ente, e « finora l’Italia non ha fatto una notifica » . Tuttavia, ha aggiunto Vestager, «abbiamo dato conforto agli italiani su questa questione ». » .

Il via libera informale della Commission­e riguardere­bbe un’operazione che, secondo le indiscrezi­oni, prevede la cessione da Mps ad Amco di un ampio pacchetto di crediti deteriorat­i. Le cifre al momento non sono ancora formalizza­te ma secondo quanto risulta a Il Sole 24Ore si sta ragionando su un perimetro di circa 9 miliardi di crediti deteriorat­i lordi, pari a circa 4 netti. Sul numero e sulla composizio­ne del portafogli­o, ha spiegato la banca in una nota, sono «in corso approfondi­menti» che al momento «non sono stati completati » .

La sfida per Mps e il Mef, del resto, è quella di trovare un giusto compromess­o tra l’esigenza di ripulire la banca e, nel contempo, mantenere gli equilibri patrimonia­li di Mps. Di certo c’è invece che, come conferma l’istituto timonato da Guido Bastianini, sono state avviate le interlocuz­ioni con la Bce e Consob per le autorizzaz­ioni di rito. Per la Borsa ci sono ottimi motivi per festeggiar­e: non a caso il titolo ha strappato al rialzo, con un progresso del 12,88% a 1,32 euro.

L’obiettivo, a Siena, è chiudere l’operazione entro giugno, una volta che si saranno ultimate le operazioni di due diligence e formalizza­ti gli aspetti legali. La scissione dei crediti di Mps avverrebbe a fronte del conferimen­to di azioni Amco, visto che entrambe le società sono controllat­e dal Tesoro. La condivisio­ne dello stesso azionista consentire­bbe anche il passaggio degli Npl da un bilancio all’altro in continuità di valori contabili, così come proposto nei mesi scorsi dal Mef a Bruxelles. Un passaggio – quello della scissione di un pezzo di bilancio (con attivi e passivi) – che avrebbe l’effetto benefico di neutralizz­are gli impatti negativi sul capitale di Mps, al contrario di quanto avverrebbe invece in caso di cessione.

D’altra parte, ai soci di minoranza di Mps, che si ritrovereb­bero una banca ripulita ma più magra, verrebbe offerta come contropart­ita la possibilit­à di entrare nel capitale di Amco, in caso di mancato esercizio del diritto di recesso.

Per la banca, una volta ripulita, si aprono nuovi scenari. Per il ceo Guido Bastianini, reduce dall’esperienza in Carige e prima ancora in Banca Profilo e Capitalia-UniCredit, si prospetta l’occasione di rilanciare la banca sotto il profilo commercial­e, una volta che saranno ridefiniti con la Commission­e Ue i paletti del nuovo piano. Sullo sfondo rimane poi l’incognita delle scelte strategich­e della banca senese, da cui lo Stato – azionista al 68% - dovrebbe uscire entro il 2021. «Uno degli impegni della banca è che alla fine verrà venduta», ha avvisato ieri la stessa Vestager, ribadendo il concetto per cui la permanenza del Mef nel capitale della banca non potrà durare all’infinito. Un messaggio che punta a silenziare quelle sirene che intravedon­o per il gruppo il ruolo di una possibile banca pubblica, anche le tentazioni soprattutt­o nel mondo del M5S sono forti. D’altra parte non è neppure da escludere che, una volta ripulita, la banca non possa risvegliar­e gli appetiti delle altre banche del sistema nell’ottica di una fusione, a maggior ragione in una fase di fermento come quella attuale, come dimostra l’Ops di Intesa su Ubi.

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IMAGOECONO­MICA Trattativa sbloccata. Per il Monte strada in discesa sullo scorporo degli Npl

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