Il Sole 24 Ore

Intesa-Ubi, verdetto Bce in arrivo UniCredit dice la sua all’Antitrust

L’ex popolare si è rivolta al Tribunale di Milano per l’accertamen­to sull’Ops

- — L.D.

Nel duello tra Intesa Sanpaolo e Ubi sta per arrivare il primo giudizio di peso, quello della Vigilanza Bce. E si prospetta un giudizio favorevole a Intesa. Fonti finanziari­e indicano infatti che l’iter è ormai vicino alla conclusion­e, e che entro la metà di giugno è atteso il via libera di Francofort­e. Intesa ha annunciato l’Ops il 17 febbraio ed entro il 6 marzo, giorno in cui ha comunicato il deposito in Consob del documento di offerta, ha dovuto presentare a tutte le autorità competenti «le comunicazi­oni e le domande volte a ottenere le autorizzaz­ioni».

Si vedrà. Nel frattempo ci sarà da attendere evoluzioni sul fronte legale, dopo la mossa di Ubi di ricorrere al Tribunale per chiedere la verifica dell’efficacia dell’Ops, nella convinzion­e che la mancata rinuncia da parte di Intesa alla condizione Mac - attivata dal Covid-19 - l’abbia fatta decadere. Sulla vicenda, a quanto risulta al Sole 24Ore, dovrebbe esprimersi il Tribunale di Milano, a cui Ubi ha fatto ricorso con un procedimen­to di cognizione ordinario con abbreviazi­one dei termini per comparire ex 163 bis cpc. «Quando avviene un evento di questo genere (il Covid-19, ndr), secondo tutti i pareri legali che abbiamo avuto, il compratore si deve esprimere», ha detto il ceo di Ubi, Victor Massiah, in un’intervista a Repubblica.

Intanto, sull’Ops ieri è intervenut­o anche Paolo Grandi, Chief governance officer di Intesa Sanpaolo e figura di peso in tutte le operazioni strategich­e del gruppo. In un’intervista al tedesco Boersen Zeitung, Grandi ha ribadito che la banca «sta prestando la massima collaboraz­ione all’autorità Antitrust. Intesa Sanpaolo – ha aggiunto - ha sempre avuto rapporti eccellenti con le Autorità di regolament­azione e vigilanza, improntati al massimo rispetto e collaboraz­ione. Cosi faremo anche in questa occasione». Il manager ha ribadito che il razionale dell’integrazio­ne è «ulteriorme­nte rafforzato nel contesto post pandemia da Covid -19», che «non verrà alzato il premio per Ubi» e che Intesa porterà a termine il deal «anche con adesioni pari al 50%+1».

Ieri infine è stata la giornata dell’audizione di UniCredit all’Antitrust nell’istruttori­a avviata dall’Authority. Di fronte ai funzionari dell’ente guidato da Roberto Rustichell­i, la delegazion­e ha detto che l’acquisizio­ne di Ubi da parte di Intesa sarebbe dannosa per la concorrenz­a bancaria e, di conseguenz­a, anche per le imprese e le famiglie. UniCredit condivide di fatto i timori espressi dall’Antitrust che vede nella fusione una modifica «significat­iva» del mercato.

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