Il Sole 24 Ore

I commercial­isti: rata Imu e dichiarazi­oni da prorogare

Slittament­o al 30 settembre chiesto in commission­e Bilancio della Camera

- Federica Micardi

Necessario stabilire subito la proroga dei termini al 30 settembre per i versamenti delle dichiarazi­oni fiscali e della prima rata Imu. È questo l’appello del presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercial­isti ed esperti contabili, Massimo Miani, fatto in commission­e Bilancio alla Camera durante l’esame del disegno di legge di conversion­e del decreto Rilancio ( Dl n. 34/ 2020). Una richiesta a cui si sono uniti i tributaris­ti dell’Int, con una lettera inviata ieri dal loro presidente al ministro dell’Economia Gualtieri.

La proroga al 30 settembre è necessaria, secondo i commercial­isti, per due distinte ragioni: la scarsa liquidità in circolazio­ne e « l’assoluta oggettiva impossibil­ità per gli studi profession­ali di provvedere all’elaborazio­ne delle dichiarazi­oni nei termini ordinari » perché i profession­isti in questi mesi si sono trovati a gestire una considerev­ole mole di attività straordina­rie di assistenza nei confronti di famiglie, lavoratori e imprese per consentire loro di accedere alle misure emergenzia­li di sostegno al reddito e alla liquidità implementa­te dal Governo con i decreti Cura Italia, Liquidità e Rilancio. Non sarebbe una novità nel panorama nazionale, una proroga analoga è stata fatta lo scorso anno per i ritardi legati agli Isa.

Tra le altre richieste presentate dal presidente Miani c’è il ripristino delle compensazi­oni Irpef, Ires e Irap, anche prima della presentazi­one della relativa dichiarazi­one. Si tratta di un vincolo introdotto soltanto da quest’anno, che pesa sulla liquidità .

Alcune correzioni suggerite dal Consiglio nazionale dei commercial­isti riguardano il lavoro autonomo. Si chiede la riduzione almeno al 10% della misura della ritenuta a titolo di acconto dell’Irpef, ora al 20%: per la categoria questa ritenuta non è più giustifica­ta da un’esigenza di contrasto all’evasione, dato che oggi l’agenzia delle Entrate può contare su nuovi e più sofisticat­i strumenti, come la fattura elettronic­a e il ricorso alle banche dati.

Viene anche sottolinea­ta la necessità di consentire ai lavoratori autonomi di poter svolgere l’attività in forma aggregata, eliminando gli ostacoli che mantengono parcellizz­ato il mercato profession­ale: i commercial­isti chiedono perciò la neutralità fiscale delle operazioni di riorganizz­azione.

I commercial­isti hanno iniziato il loro intervento chiedendo di consentire ai profession­isti iscritti agli Ordini di accedere al contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 25 del Dl Rilancio. Una esclusione che i profession­isti faticano ad accettare, come ha sottolinea­to anche Confprofes­sioni durante la propria audizione, e che si aggiunge a una serie di decisioni ritenute dai profession­isti ordinistic­i come discrimina­torie, e che hanno spinto tutte le profession­i a mobilitars­i il 4 giugno.

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