Professionisti a caccia di clienti sulle piattaforme virtuali
Durante (e soprattutto dopo) il lockdown, domanda e offerta di servizi professionali si sono trasferite online. Per esempio sui portali che, partendo da una richiesta generica di prestazione, permettono al cliente di essere contattato dai professionisti interessati, tra i quali poter scegliere il più adatto.
Architetti, boom di richieste
Proprio dai dati registrati da queste piattaforme emerge un quadro di crescita della domanda. Su ProntoPro.it, ad esempio, portale dove è possibile mettersi in contatto con figure svariate, dagli artigiani ai professionisti ordinistici (conta oltre 600mila iscritti), dal 4 maggio in poi sono esplose le richieste di contatto pervenute per gli architetti, con un aumento di oltre il 90% rispetto all’ultima settimana di febbraio, quella che ha preceduto la chiusura. Un boom trainato dall’interesse per le ristrutturazioni, anche per effetto del recente superbonus al 110% disposto dal decreto Rilancio.
Il portale segnala una forte crescita anche sulle richieste per i commercialisti, soprattutto per avere informazioni sugli ammortizzatori sociali offerti dal Governo e sulle modalità di richiesta, e sale anche la ricerca dei geometri, sempre per progettazioni abitative.
Cresce (+ 34% già dalla settimana prima della Fase 2) anche il segmento di chi offre consulenze alle imprese, ad esempio per servizi informatici, dovuti all’adozione sempre più accelerata dello smart working.
Il lockdown traina le iscrizioni
Passando ad Habitissimo. it, sito specializzato nella ricerca di professionisti legati all’ambito immobiliare e delle ristrutturazioni, a fronte di un calo delle richieste di geometri e ingegneri del 40% circa tra marzo e aprile (rispetto al 2019), nel mese di maggio è in corso una lieve ripresa, anche se ancora non su volumi natural. L’elaborazione di Habitissimo, però, fotografa un fenomeno rilevante: nei due mesi di lockdown, le nuove iscrizioni dei geometri sono salite del 33% e quelle degli ingegneri addirittura del 67%, segno che molti professionisti hanno sfruttato l’occasione della crisi per iniziare a saggiare la strada dell’online, che permette di entrare rapidamente in contatto con una potenziale clientela che diversamente non sarebbe intercettata.
Notai «spinti» sul web
Un fenomeno visibile anche in una categoria tutto sommato ridotta, come numero, quale quella dei circa 5.000 notai attivi in Italia. «Tanti hanno approfittato del lockdown per iscriversi » , testimonia Luca Bocola, ceo di Easy Web Service, società che gestisce uno dei siti principali per la categoria, notaiofacile. it. « Non direi che ci sia stato uno scatto in avanti verso il web dal punto di vista culturale, ma senz’altro questi profili hanno avuto più tempo a disposizione e un calo di clientela che li ha costretti a mettersi in moto» aggiunge il ceo. Dopo un calo delle richieste di contatto che ad aprile ha toccato l’80% rispetto allo stesso mese 2019, a maggio il sito è tornato quasi su volumi standard, con il 75% delle richieste di contatto che ha riguardato compravendite immobiliari.
Non sembra invece registrare una particolare corsa all’online il campo dei commercialisti. «La nostra categoria utilizza questi canali ma con moderazione » spiega Matteo De Lise, Unione nazionale giovani dottori commercialisti. « Ma anche durante il lockdown abbiamo mantenuto vivo il contatto con i clienti » .