Il Sole 24 Ore

Un anno in più per raggiunger­e gli obiettivi

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Le startup innovative potranno stare nella sezione speciale del registro delle imprese per 12 mesi aggiuntivi. Una proroga, introdotta con il Dl 34/ 2020, che estende per un anno le agevolazio­ni pensate per queste realtà, ad esempio gli incentivi per gli investitor­i oppure la deroga sulla legge di fallimenta­re, aspetto non secondario durante la crisi. «Si tratta di concedere un anno in più alle startup per raggiunger­e i loro obiettivi, sopravvive­re nel 2020 e guardare al futuro», commenta Marco Celani, portavoce dell’associazio­ne Italia Startup.

Tante startup in questi mesi hanno dovuto ridurre al minimo il personale e i costi fissi. «Si è ricorsi alla cassa integrazio­ne e in molti casi continuano a lavorare solo i soci, da casa e spesso gratis», aggiunge Celani.

Le startup e le Pmi innovative in Italia sono circa 13 mila e occupano circa 60 mila persone di cui 48 mila sono soci di capitale. Per il 20% sono fondate da giovani sotto i 35 anni. Il 52,3% di queste società è in perdita, dato fisiologic­o essendo appena nate. Per questo comparto, finora escluso dalle misure messe in campo per fronteggia­re l’emergenza Covid- 19 ( con il Dl Cura Italia e il Dl Liquidità), il decreto Rilancio ha previsto anche il rifinanzia­mento ( 100 milioni per il 2020) del programma Smart& Start Italia, i contributi a fondo perduto per favorire l’incontro tra startup innovative e incubatori ( 10 milioni di euro), il potenziame­nto del Fondo di sostegno al venture capital ( 200 milioni per il 2020) e il dimezzamen­to delle soglie per ottenere il visto Investor Visa for Italy per i cittadini non Ue che entrano nel capitale sociale di startup italiane.

Oltre a queste misure è stato poi esteso il credito di imposta per la ricerca e sviluppo (articolo 1, comma 200, legge 160/ 2019) anche alle spese sostenute per contratti di ricerca « extra muros» stipulati con startup innovative. « Ci sarebbe piaciuto, però, maggiore coraggio nel innalzare la deducibili­tà degli investimen­ti effettuati dalle stesse startup » , conclude Celani. Chi è sopravviss­uto, infatti, oggi per andare avanti deve investire sul capitale umano, sulle consulenze o lo sviluppo di software e così via.

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