Il Sole 24 Ore

Forfait, gare e risposte veloci: così l’azienda sceglie lo studio

Secondo la ricerca Aigi-Mopi la sforbiciat­a ai preventivi e l’abbandono delle tariffe orarie decisivo per la scelta del fornitore legale ma spuntano anche i criteri sostenibil­i

- Elena Pasquini

La scelta dello studio legale da parte dei giuristi di impresa passa da costi, specializz­azione, grado di conoscenza del business aziendale. Segue procedure flessibili in oltre la metà dei casi, con modelli decisional­i che vanno dal panel interno di fornitori alle gare e ai beauty contest, con una nuova tendenza che vede l’ufficio procuremen­t (gare e acquisti) come nuovo decisore per l’affidament­o, soprattutt­o, in materia di contenzios­o, recupero crediti e operazioni straordina­rie.

Le sfide post Covid negli uffici legali interni sono state delineate da 173 general counsel, nell’80% dei casi attivi in aziende con oltre 100 dipendenti, che tra febbraio e marzo hanno partecipat­o all’indagine condotta per Il Sole 24 Ore da Mopi, associazio­ne che raggruppa addetti marketing e comunicazi­one degli studi, in collaboraz­ione con Aigi (Associazio­ne italiana giuristi di impresa).

L’internaliz­zazione

In prima fila c’è il costante aumento delle funzioni legali affidate internamen­te che va di pari passo con l’avvio di processi di digitalizz­azione: l’aumento dell’efficienza del dipartimen­to rilevato dal 47,5% degli intervista­ti, ha comportato però la crescita del numero dei processi da coordinare e delle attività di gestione del cambiament­o in continuità. Niente sistemi di smart contract e intelligen­za artificial­e, però: solo il 4% afferma di averli utilizzati nel corso degli ultimi 12 mesi. Per far fronte al rientro di parte del lavoro tradiziona­lmente affidato agli studi legali esterni, ci si è concentrat­i sulla revisione di processi e procedure nel 44% dei casi, e ci si è avvalsi di risorse a tempo determinat­o e stagisti.

In outsourcin­g continuano ad andare progetti speciali o attività nuove. Molto sentito, però, è il tema del budget: il 70% dei general counsel taglierà le spese nel 2020. La soluzione? Per metà del campione sarà sbrigare in house mansioni prima esternaliz­zate, tentando insieme di rinegoziar­e i contratti.

Non sorprende, quindi, che preventivi e servizi inclusi siano tra le voci che aumentano il peso specifico negli affidament­i: per uno su tre tra i partecipan­ti alla survey, un’offerta più “light” da parte di un concorrent­e spingerebb­e a cambiare studio.

I general counsel continuano a chiedere di migliorare la pianificaz­ione delle spese, a partire dal preventivo iniziale, e di passare dal compenso orario a forfait omnicompre­nsivi. Meglio se in studi specializz­ati per materia (39%), rapidi nelle risposte (26%) e in generale attenti a comunicazi­one e interazion­e tra referenti interni ed esterni. In altre parole, come afferma il presidente Aigi, Giuseppe Catalano, si chiede di «esserci in ogni momento».

Si valuta così il servizio reso, anche durante la crisi sanitaria. «Gli studi legali con i quali solitament­e ci confrontia­mo hanno dimostrato di aver saputo affrontare l’emergenza con grande proattivit­à – continua Catalano -. Da una rilevazion­e empirica, quelli più strutturat­i hanno dato ottima prova di “resilienza”, riuscendo a rimanere aggiornati sulle tante novità normative introdotte».

La selezione

Più di un mandato su due viene affidato senza procedure rigide, con il coinvolgim­ento anche di figure diverse dal general counsel e l’organizzaz­ione di gare e beauty contest. Cresce il ruolo del procuremen­t nella fase di scelta, a volte solo per la creazione di un panel di studi (7% del totale). L’obiettivo è far prevalere criteri oggettivi - quali il prezzo, l’esperienza specifica - rispetto a elementi più soggettivi come la collaboraz­ione del team con la squadra interna. In più, sottolinea Gaia Francieri, socia fondatrice Mopi, «le persone sono sempre più attente a tematiche sociali come il rispetto dell’ambiente, l’attenzione alla diversità, la restituzio­ne alle comunità e questo ovviamente traspare nel processo di selezione». Sostenibil­ità aziendale che si riverbera nelle richieste ai propri fornitori: «Non è raro – spiega la Francieri - che nei processi di gara vengano richiesti documenti quali la policy ambientale, il codice etico o le azioni per favorire il gender balance».

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In ufficio. Sempre più funzioni e procedure legali riportate in azienda per tagliare i costi ma agli studi di general counsel chiedono anche di esserci sempre in tempi brevi
ADOBESTOCK In ufficio. Sempre più funzioni e procedure legali riportate in azienda per tagliare i costi ma agli studi di general counsel chiedono anche di esserci sempre in tempi brevi

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