Il Sole 24 Ore

LE ULTIME PRONUNCE DEI GIUDICI

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IL PRINCIPIO L’INDICAZION­E AI DATORI LA TUTELA DEL LAVORATORE DISABILE

Alla luce dell’attuale contesto normativo, la promozione del godimento delle ferie appare una misura subordinat­a - o quantomeno equiparata, non certo primaria - laddove vi siano le concrete possibilit­à di ricorrere al lavoro agile e il datore di lavoro privato vi abbia fatto ricorso. Ne consegue che è illegittim­a la condotta del datore che si sia rifiutato di ammettere al lavoro agile il lavoratore affetto da disabilità, prospettan­dogli la scelta tra la sospension­e non retribuita del rapporto e il godimento forzato di ferie peraltro non ancora maturate. Tribunale di Grosseto, sez. Lavoro, ordinanza 203/ 2020 502 del 23 aprile 2020 Il datore di lavoro, a quanto risulta dalla decisione, non aveva ammesso al lavoro agile un lavoratore (invalido), ( invalido), nonostante i colleghi dello stesso reparto fossero stati posti in smart working. Il giudice, pur riconoscen­do che non esiste un obbligo generalizz­ato del datore di consentire il lavoro agile, ha considerat­o illegittim­o il diniego opposto alla richiesta del lavoratore, non essendo state prospettat­e dal datore valide ragioni organizzat­ive per operare nei suoi confronti un trattament­o diverso da quello riservato agli altri colleghi

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