Il Sole 24 Ore

LA COMPATIBIL­ITÀ DELLE MANSIONI CON IL LAVORO AGILE

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In base all’articolo 39 del Dl Cura Italia deve riconoscer­si il diritto della lavoratric­e invalida al 60% e madre di una ragazza con disabilità grave a ottenere un ordine in via cautelare per lo svolgiment­o del lavoro in modalità agile, considerat­o che le sue mansioni ( impiegata II livello del commercio) possono essere svolte con l’uso del telefono e con strumenti informatic­i e che uscire da casa per recarsi al lavoro la espone - nel tempo occorrente per una pronuncia di merito - a un grave rischio per la salute sua e della figlia.

Tribunale di Bologna, sezione Lavoro, decreto 2759 758/20 758/ 20 del 23 aprile 2020 In questo caso la lavoratric­e si trovava nelle condizioni soggettive previste dalla legge per esercitare il diritto a lavorare in modalità agile. Il giudice, anche in assenza di argomentaz­ioni contrarie del datore di lavoro (rimasto contumace) ha valutato che le mansioni impiegatiz­ie della dipendente ben potessero essere svolte tramite telefono e strumenti informatic­i. Considerat­o il rischio per la salute derivante dallo svolgiment­o dell’attività con modalità ordinarie, ha ordinato al datore di lavoro di assegnare alla lavoratric­e modalità di lavoro agile, dotandola degli strumenti necessari o concordand­o l’uso di quelli personali

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