Mattarella: bene l’azione della Lagarde
Dalle parole di ieri la pace con la Lagarde: Francoforte decisiva per l’Italia
È stato nel corso di una telefonata con il Governatore di Bankitalia Visco, all’indomani della scelta di Francoforte di estendere il programma speciale per la pandemia di altri 600 miliardi, che Sergio Mattarella ha espresso «grande apprezzamento per le ulteriori decisioni assunte dalla Bce sotto la guida di Christine Lagarde». Un segnale preciso del capo dello Stato che nel rendere pubblico il suo commento riconosce quanto sia fondamentale il ruolo della Banca centrale per l’Italia e chiude anche una polemica che aveva avuto con la presidente della Banca centrale. Era il 12 marzo e da poche settimane l’Italia combatteva contro il Covid quando Mattarella reagì con asprezza alle parole del numero uno Bce che aveva detto «non siamo qui per ridurre gli spread», infiammando i mercati e accendendo le fibrillazioni sui nostri titoli. Lui le rispose a tono: «Si attende, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, solidarietà e non mosse che possano creare ostacoli».
Ecco, il suo commento di ieri segna la fine di quella “fase 1” dell’Europa fatta di incertezze e sospensioni - mentre l’Italia, per prima, sperimentava il lockdown - e rimarca la svolta avvenuta tra Bruxelles e Francoforte in questi tre mesi. Un cambio di paradigma profondo che non c’era stato nella precedente crisi finanziaria europea quando sia nel metodo – intergovernativo – che nella sostanza – le condizionalità sugli aiuti – l’Unione era rimasta incollata ai suoi tabù. E invece ora è scesa in campo la Commissione e gli aiuti, cospicui, sono il primo segnale di una condivisione. Ma è soprattutto il programma straordinario per la pandemia (Pepp) della Bce che ha subito messo in campo una rete protettiva sui Paesi più fragili sul fronte del debito pubblico come il nostro. Dopo i 750 miliardi, l’altroieri la Lagarde ha deciso di mettere in circolo altri 600 miliardi archiviando così quei freni di tre mesi fa e sorvolando pure sui dubbi di legittimità del Qe espressi dalla Corte costituzionale tedesca. È questa, insomma, la ragione per cui Mattarella ha fatto sapere del suo «grande apprezzamento per le ulteriori decisioni assunte dalla Bce sotto la guida di Christine Lagarde. Insieme alla Commissione Ue sostiene con efficacia l’impegno per la ripresa delle economie dei Paesi Ue». Un lavoro in continuità con quello di Mario Draghi di cui il capo dello Stato riconosce l’efficacia soprattutto per l’Italia che infatti ha visto un rapido calo dello spread. Ma nel suo commento c’è anche un passaggio sulle istituzioni europee «che escono rafforzate» dalle ultime decisioni sui vari fondi – Sure, Bei e Mes, Recovery Fund - dove entrano in gioco solidarietà e condivisione. Passi verso quella integrazione politica che è il traguardo su cui ha sempre spinto. Però, tra le righe delle sue parole, si potrebbe anche leggere un “non detto”. E cioè che l’Europa sta facendo la sua parte, ora tocca al Conte II.