E dalla Casa Bianca oltre 2miliardi di finanziamenti
L’Amministrazione Usa è impegnata ad aiutare almeno tre programmi
L’amministrazione Trump, accusata di ritardi e sottovalutazione nell’affrontare la pandemia, si dimostra aggressiva almeno su un fronte: la caccia, a colpi di miliardi di dollari sul palcoscenico internazionale, ad un vaccino. Ma l’iniziativa è a sua volta al centro di sospetti e polemiche, davanti allo spettro d’una Casa Bianca parsa disposta a sacrificare, anche quando in gioco è la salute pubblica, la cooperazione multilaterale sull’altare della dottrina di America First.
Fin da marzo, nonostante smentite, erano affiorate voci di sforzi del governo statunitense per convincere la tedesca CureVac a spostare le attività oltreoceanon( a fronte di finanziamenti per un miliardo) e potenzialmente assicurare agli Stati Uniti un primato nella corsa al vaccino e alla disponibilità di milioni di dosi. La partita resta aperta. La Casa Bianca sta oggi scommettendo su almeno cinque aziende per rispettare la promessa fatta al Paese di aver pronto un farmaco risolutivo entro l’anno. Lo stesso Anthony Fauci, responsabile dell’Istituto federale per la malattie infettive, ha indicato quale obiettivo 200 milioni di dosi a inizio 2021. E se un vaccino, chiunque arrivi prima, dovrebbe alla fine beneficiare tutti, in assenza di chiari accordi sono possibili concreti conflitti iniziali su produzione e priorità nella distribuzione.
La crociata dell’amministrazione americana per il vaccino è venuta alla luce perché è stata tenuta a battesimo con grande fanfara: l’Operation Warp Speed – velocità supersonica - è stata paragonata allo sforzo bellico del Manhattan project. Le protagoniste agli occhi della Casa Bianca comprendono al momento anzitutto la biotech del Massachusetts Moderna, che potrebbe far scattare una fase finale di test clinici il mese prossimo. Ma in lizza c’è anche la britannica AstraZeneca, che lavora assieme alla Oxford University: Washington ha investito fino a 1,2 miliardi, prenotando oltre 300 milioni di dosi. Italia, Germania, Olanda e Francia hanno risposto concordando a loro volta un ordine da 750 milioni di euro per 400 milioni di dosi. Le altre tre società con le quali Washington è impegnata sono le case farmaceutiche statunitensi Johnson & Johnson, Pfizer e Merck.
Moderna, J&J e AstraZenecaOxford hanno ad oggi ricevuto finanziamenti federali pari a 2,2 miliardi per sviluppo e test di vaccini, che potrebbero coinvolgere nei prossimi mesi 150mila persone quasi interamente negli Stati Uniti. Ulteriori finanziamenti pubblici sono previsti con il prosieguo della sperimentazione. Fondi sono inoltre stanziati per aumentare la capacità di terzi di produrre un possibile vaccino: il Dipartimento della Sanità ha iniettato a questo scopo 628 milioni nella Emergent BioSolutions.