Cattolica, dai soci primo sì a Generali
L’applauso di Salini, Cattaneo e Marcegaglia all’offerta Intesa su Ubi
Dall’assemblea di Cattolica primo ok a Generali. Domani il cda convoca una nuova assemblea per la Spa. Soci veronesi pronti allo scontro. Intanto l’offerta Intesa su Ubi incassa l’applauso di Pietro Salini, Flavio Cattaneo e Emma Marcegaglia.
All’assise virtuale presenti in 1.376: il 73% si è espresso a favore del rafforzamento del capitale
Il blitz è riuscito. Nonostante la vigilia infuocata con una folta schiera di soci veronesi che ha mandato un chiaro messaggio riguardo la “legittimità” dell’assemblea, i soci di Cattolica ieri hanno approvato le modifiche allo statuto e l’aumento di capitale che apre le porte all’ingresso di Generali con il 24,4%. All’assise, che si è svolta tramite il rappresentante designato come vogliono le regole Covid, hanno partecipato complessivamente 1376 soci. Di questi circa il 73% degli aventi diritto ha detto sì all’iniezione di liquidità per un importo massimo di 500 milioni di euro, anche « con limitazione del diritto di opzione e con riserva a favore di soggetti finanziari e/ o investitori istituzionali » .
Ora gli imprenditori che hanno provato a bloccare in extremis la riunione, sostenendo che di fatto si è realizzata una distorsione «della volontà dei soci» poiché la base non è stata informata in tempo utile rispetto alle radicali modifiche che il voto positivo alla ricapitalizzazione avrebbe generato (Leone primo azionista e trasformazione in spa), potrebbero impugnare la delibera. Ma intanto la macchina è stata avviata tanto che domani si terrà il consiglio di Cattolica chiamato a convocare la prossima assemblea, ossia quella che dovrà sancire la trasformazione in società per azioni. Stando alla tempistica attuale la prima data utile per chiamare a raccolta la base è il prossimo 28 luglio, lo stesso giorno in cui termina l’Ops di Intesa Sanpaolo su Ubi, di cui Cattolica ha un 1%. Quota custodita nel patto Car e rispetto la quale in passato la compagnia ha sempre professato l’intenzione di seguire le indicazioni dell’accordo di sindacato, ossia di non aderire all’Ops. Ora però la discesa in campo di Trieste potrebbe aver sensibilmente cambiato le intenzioni. Tuttavia nessun passo indietro in proposito potrebbe concretizzarsi prima del passaggio cruciale alla forma di spa che, come detto, nel caso si potrebbe realizzare proprio l’ultimo giorno utile per la consegna dei titoli all’offerta.
Una tabella di marcia dunque serrata e che in prospettiva potrebbe registrare l’arrivo di Generali a Verona a settembre, con l’aumento di capitale riservato da 300 milioni a 5,55 euro a cui farebbe seguito l’iniezione di liquidità da 200 milioni rivolta al mercato. L’obiettivo sarebbe di concludere il rafforzamento entro l’autunno per poter poi abbandonare i panni della società cooperativa in aprile 2021. Nel mentre Trieste, sancito l’ingresso nel capitale, farebbe anche il proprio debutto nel cda Cattolica con tre rappresentanti, a valle delle dimissioni di altrettanti consiglieri. Qualcuno già si immagina che tra questi potrebbe esserci anche Marco Sesana, country manager Italia di Generali e promotore dell’operazione portata poi in consiglio dal ceo Philippe Donnet. Se non lui certamente toccherà a figure di estrema fiducia visto il ruolo di “garanzia” che dovranno ricoprire. «Cattolica è un’azienda sana, in grado di generare valore e le importanti evoluzioni recentemente annunciate permetteranno di proseguire il piano di crescita e di trasformazione mantenendo sempre saldi obiettivi e radici», ha commentato il presidente della società Paolo Bedoni.