Movida, più controlli e prefetti in allerta Stretta del Viminale
Piano anti-assembramenti: discoteche e locali presidiati Il ruolo delle polizie locali
Strategia multifattoriale contro gli assembramenti. Prefetti in allerta con i questori. Rafforzamento dei controlli sulla movida: torna l’operazione “Alto impatto” della Polizia di Stato. Sindaci sollecitati a più riprese, il ruolo della polizia locale resta decisivo. E un doppio imperativo: mai più assembramenti come se nulla fosse; basta scaricabarile sulle responsabilità. Le immagini nell’ultimo week end di gente affollata per strada in barba a qualunque regola di distanziamento sono ancora fresche. Non possono ripetersi: il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, conosce bene la questione. Ma ora, secondo il Viminale, non è più tempo di direttive o circolari uguali per tutti.Il rischio di aggregazioni fuori norme COVID-19 riguarda zone specifiche.
Le grandi città. Le località balneari e turistiche. Alcuni eventi di nuovo celebrati dopo le chiusure dei mesi scorsi. Adesso, dunque, tocca a prefetti e questori, autorità provinciali di pubblica sicurezza. Conoscono i territori, i punti più frequentati e problematici, le abitudini e gli orari ormai consolidati nei processi sociali in pubblico. Alleggeriti dal fardello dei controlli su autocertificazioni e altre regole COVID-19 ormai superate, i comitati provinciali per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduti dai prefetti, hanno potere e cognizione per pianificare le attività di controllo su strada in base alle necessità in vista. Ma, ricorda il Viminale, il tema dell’assembramento è innanzitutto competenza tipica della polizia locale. Solo in caso urgente, se diventa necessario l’uso della forza o comunque un’azione di pressione più alta, dovrebbero intervenire la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri o la Guardia di Finanza. La questione degli affollamenti, dunque, comincia dai sindaci: sta a loro dare l’indirizzo ai vertici delle forze di polizia locale. Devono essere organizzati i turni di pattuglia serale e anche oltre. Anche se non in tutte le città ci sono le municipali in ronda notturna. Deve esserci, soprattutto, un’intesa di fondo tra prefetto, questore e sindaco. Per compensare eventuali carenze sulle forze in campo e garantire l’efficacia del sistema di controllo e prevenzione.
Al dipartimento di Pubblica sicurezza, guidato dal prefetto Franco Gabrielli, è scattata di nuovo l’operazione “Alto impatto”: controlli della Stradale davanti alle discoteche e altre zone di ritrovo per contrastare e prevenire l’abuso di alcol, il traffico e il consumo di droga. La circolare per le autorità provinciali di pubblica sicurezza è già partita da qualche giorno. Va da sè che se nei controlli sulla movida i poliziotti noteranno assembramenti, agiranno subito, in prima persona o chiedendo rinforzi in Questura. Sono diverse centinaia i mezzi della Polizia Stradale in campo in questo fine settimana, quasi un migliaio di agenti in azione.
Per tutti è un vero e proprio test del cosiddetto controllo del territorio, obiettivo centrale non solo delle forze di polizia, nazionali e locali, ma anche dei responsabili politici.
Certo l’emergenza COVID-19 richiama anche i livelli nazionali, Viminale innanzitutto. Ma la scommessa sulla prevenzione anti-assembramenti si sgrana in tante sfide, provincia per provincia. E i livelli di responsabilità attraversano tutti, tecnici e politici.