PopBari, in 30mila per la Spa Obiettivo Banca Mezzogiorno
Adesioni elevate per il voto su trasformazione e rilancio con l’apporto di 1,6 miliardi
Per Banca Popolare di Bari è arrivato il momento di voltare pagina. Tra domani o, al più tardi, martedì si capirà l’esito del voto assembleare sulla proposta di trasformazione della cooperativa in società per azione, sulla conseguente approvazione del nuovo statuto sociale e sull’aumento di capitale della banca: tre tasselli che costituiscono il presupposto per l’ingresso nella compagine sociale del Fitd e di Mcc e per la contestuale ricapitalizzazione da 1,6 miliardi della banca.
I conti si faranno solo alla fine, ma le premesse per un cauto ottimismo non mancano: a ieri, come spiegano fonti consultate da Il Sole 24 Ore, i voti raccolti da Computershare sarebbero oltre 30mila sui circa 65mila soci aventi diritto al voto. L’altissima adesione all’assise, che si terrà con la modalità del rappresentante designato con il supporto di Morrow Sodali potrebbe anche permettere lo svolgimento in prima convocazione.
Le misure previste per i soci
L’architettura del salvataggio di Banca Popolare di Bari è nota: per coprire una perdita da 1,143 miliardi, il Fondo interbancario rinuncerà a versamenti già erogati per 364,3 milioni e coprirà integralmente le ulteriori perdite dedicando inoltre 10 milioni ai piccoli soci, che altrimenti vedrebbero svanire integralmente la loro partecipazione. Il Fitd metterà poi a disposizione 20 milioni di euro in azioni gratuite per i soci che, a prescindere dal loro voto, parteciperanno all’assemblea.
Inoltre, la proposta transattiva prevede che la banca corrisponda un indennizzo pari a 2,38 euro per azione - di fatto l’ultimo prezzo di quotazione del titolo nel mercato Hi- Mtf - limitatamente al numero delle sole azioni originariamente ricevute a seguito della sottoscrizione degli aumenti del capitale 20142015: ciò però avverrà a fronte della rinuncia da parte dei beneficiari ad ogni possibile contesa legale. Per gli altri soci sono previsti warrant e altri incentivi.
Il futuro della banca
Ma quale sarà il futuro della banca pugliese? L’idea dei commissari, se i soci diranno sì al salvataggio, è quella di impiostare - grazie all’innesto di Mcc - una vera banca del Mezzogiorno. Un istituto che anziché puntare sui prestiti a grandi aziende potrà privilegiare Pmi e famiglie.
Sotto il profilo societario, una volta formalizzato l’ingresso di Mcc nel capitale – che si attesterà al 97% - in autunno si terrà una nuova assemblea per la definizione del nuovo board ( con 5- 7 membri) e dei nuovi vertici, che potrebbero vedere la riconferma dell’attuale dg Alberto De Angelis in posizione apicale.
Il rilancio commerciale
Se il riassetto azionario si prospetta relativamente semplice, meno ovvio è l’esito dell'atteso rilancio aziendale. In questo senso anzi la banca avrà molta strada da percorrere per riportare in equilibrio gli indici di performance operativa. Il piano sottoposto alla Dg Competition non a caso guarda a un orizzonte medio- lungo ( 2024) ma con attese di ritorno finanziario per Mcc molto ambiziose, con un ritorno superiore al 9% in termini di Irr. A dir poco sfidanti anche gli obiettivi in termini di efficienza: da un rapporto tra costi e ricavi che a marzo era oltre il 150%, nel 2024 si punta ad arrivare al 67%. Sul fronte della qualità degli attivi, inoltre, l’Npe ratio deve scendere dal 27,5% del 2019 all’ 8% nel 2024. La prima tappa di questo percorso passa però intanto dal voto assembleare. A valle di questo passaggio, ci sarà da valutare anche cosa fare rispetto alla negoziazione dei titoli, che è stata sospesa lo scorso dicembre. Le interlocuzioni con Consob e Bankitalia sono in corso: si vedrà col tempo se le azioni saranno riammesse agli scambi o meno, anche se pare difficile.