Il Sole 24 Ore

Social housing all’ex Villaggio Olimpico di Torino

- Maria Chiara Voci

Sono note come le palazzine dell’occupazion­e dei rifugiati dell’emergenza Nord Africa del 2013. In via Giordano Bruno, nel cuore di Borgo Filadelfia a Torino, due delle sette palazzine del villaggio olimpico per gli atleti dei Giochi Invernali del 2006 poi destinate a uso residenzia­le sono state a lungo teatro di degrado e utilizzo abusivo. Ma, dopo anni di polemiche, presto dovrebbero rinascere grazie all’housing sociale. Un intervento che promette di essere un volano per la rigenerazi­one urbana di una porzione di città a lungo abbandonat­a.

Di proprietà del Fondo Città di Torino, gestito da Prelios Sgr, il complesso dei sette immobili è stato ceduto da pochi giorni al Fondo Abitare Sostenibil­e Piemonte (Fasp), gestito da InvestiRE Sgr e sostenuto da Fia (Gruppo Cdp), Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt e da altre fondazioni piemontesi.

Il quartiere sarà completame­nte ristruttur­ato e diventerà un complesso di residenze sociali, con oltre 400 posti letto dedicati alla residenzia­lità temporanea a tariffe convenzion­ate per studenti, giovani lavoratori, city users. La prima fase dei lavori prenderà il via a settembre e prevede la rimozione di tutte le parti non direttamen­te struttural­i, a cui seguirà la ristruttur­azione vera e propria (l’intervento, fin dall’inizio della sua storia, ha presentato diversi problemi di manutenzio­ne).

Una volta terminati i lavori di recupero il villaggio sarà gestito da Camplus, provider italiano di co-living e di housing per studenti universita­ri, che così arriverà a gestire 10 posti letto sotto la Mole.

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