I progettisti si alleano con i big player delle ristrutturazioni
In attesa che il quadro normativo del superbonus sia completo, sono già cominciate manovre di avvicinamento tra professionisti e realtà imprenditoriali, spesso distanti tra loro. Nascono inedite alleanze tra i big player e i progettisti. «Questo incentivo rappresenta un’opportunità senza precedenti. Tuttavia impone a chi lo usa la capacità di gestire processi e interventi complessi, sia sotto l’aspetto tecnico che delle figure professionali da coinvolgere» commenta Stefano Zuelli, nuovo amministratore di Iren Smart Solutions, società del gruppo Iren dedicata allo sviluppo chiavi in mano di operazioni di risanamento edilizio. Caratteristica del player è presentarsi come general contractor, al vertice di un team di fornitori specializzati nei vari ambiti, sia per condomini di medie e grandi dimensioni o privati che desiderano recuperare la propria villetta.
«Guardiamo con interesse al mondo delle imprese del territorio e dei progettisti. Per questo, nel caso in cui un condominio abbia già un proprio fornitore di fiducia, la nostra politica è cercare di inserirlo nel processo. A patto che tutte le carte ovviamente siano in regola, dalla verifica del casellario giudiziale alle competenze tecniche». Lavorare con Iren Smart Solutions è una strada che si apre per tutti i componenti della filiera: per entrare in gioco è sufficiente l’iscrizione all’elenco albo fornitori, che può essere compilata in tempi rapidi dal sito del portale acquisti del gruppo e che prevede tempi rapidi, a patto che tutti i documenti risultino a posto.
Quale è il vantaggio di collaborare con un grosso gruppo? «Il primo - spiega l’ad - è che sotto l’aspetto delle asseverazioni necessarie, da quella per certificare il salto delle classi energetiche a quella sismica, sulla congruità dei costi o sulla disponibilità del credito fiscale, un unico soggetto si assume la responsabilità, semplificando la vita anche al committente. Le imprese, inoltre, risolvono il problema della liquidità, perché saranno da noi pagate a stato di avanzamento lavori. Ciò che insomma proponiamo sono vere e proprie alleanze per utilizzare al meglio le risorse disponibili e le rispettive specializzazioni, soprattutto, per non incorrere in errori in primis burocratici che potrebbero pregiudicare il lavoro anche nel tempo».
Fermento anche sul fronte dei tecnici. «Da quando il decreto Rilancio è stato annunciato sono moltissime le imprese che si sono mosse per capire come promuovere l’agevolazione verso i propri clienti. Più nascosto, invece, è rimasto il ruolo del progettista. Che, al contrario, sarà la vera figura nodale». Stefania Annovazzi, segretaria dell’Ordine degli architetti di Brescia sottolinea il ruolo della professione nella sfida per i lavori finanziati al 110 per cento. Sia che a intervenire sia un architetto o un ingegnere o un altro professionista, conta l’esperienza e la capacità di gestire il processo progettuale ed esecutivo. «L’assenza di un esperto può inficiare il risultato, sia dal punto di vista della riuscita dei lavori che dal punto di vista amministrativo, con la possibile perdita del beneficio fiscale».
Un approccio corretto e responsabile è importante. «Ad esempio - spiega - la fase di analisi preliminare è fondamentale anche per stimare adeguatamente i costi delle opere, per approntare i contratti di appalto e per controllare, tramite la direzione lavori, la corretta esecuzione». In ogni cantiere - peraltro - le figure tecniche richieste sono almeno due: perché se progettista e direttore lavori sono ruoli che possono coincidere, chi assevera deve essere un soggetto terzo e indipendente.
«Gli Ordini degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori - prosegue Annovazzi - a partire da quello di Brescia, possono avere parte attiva nel processo di accesso ai benefici fiscali e nella verifica delle procedure di cessione del credito».